“Non ha avuto nessuna pietà, era molto arrabbiato. Continuava a dire che ci avrebbe ucciso, aveva un coltello a mezzaluna con il manico di legno”. Dopo il chirurgo Carlo Martelli, anche la moglie Niva Bazzan, infermiera in pensione, racconta al Corriere della Sera la notte in cui è stata sequestrata in casa propria, a Lanciano, da una banda di quattro rapinatori. E intanto si è fatto avanti un testimone: Massimiliano Delle Vigne, 46 anni, che il 5 settembre scorso fu rapinato e picchiato nella propria villa a Santa Maria Imbaro, a pochi chilometri di distanza. “Sono le stesse persone, ne sono sicuro”, ha detto. “Anche se ho visto solo occhi dietro un cappuccio e sentito le voci, tutto combacia: il capo forse è un pugliese, e gli altri sono dell’Est Europa”.

Su Niva Bazzan il capo della banda ha infierito in modo crudele, tagliandole il lobo dell’orecchio destro per farsi dire dove fosse la cassaforte. E dall’ospedale di Lanciano, dov’è ricoverata, lei riesce a scherzarci su: “Appena esco di qua, dico a mio marito di comprarne una. Così, se succederà di nuovo, potrò indicargliela subito, senza passare tutto questo”. “Non ci volevo credere, pensavo di essere dentro un film“, dice ancora la donna, “ma più che rabbia provavo dispiacere, sia per noi sia per loro, non riuscivo a spiegarmi il perché di tanta violenza inutile”.

Intanto le indagini si concentrano sulle analogie tra la rapina ai coniugi Martelli e altri cinque colpi, tutti messi a segno nella stessa area. Uno di questi è la rapina avvenuta il 26 marzo a San Vito Chietino, 12 chilometri da Lanciano. Anche in quel caso i malviventi erano quattro, erano incappucciati e, soprattutto, hanno mutilato la vittima a scopo di avvertimento: al tabaccaio Domenico Iezzi, 73 anni, è stato amputato l’indice destro. Punti in comune nel modus operandi che fanno propendere gli inquirenti, guidati dal procuratore capo di Lanciano Mirvana Di Serio, per un’ipotesi: dietro le ultime rapine compiute nella zona c’è un’unica banda. “Per mesi mi hanno detto che con i pochi indizi raccolti non c’era molto da fare – si sfoga Iezzi –  erano tutti incappucciati, qui da me non c’erano telecamere quindi sono mesi che non so nulla. Per qualche mese si è vista qualche pattuglia dei carabinieri, ora neanche più quelle”.

E c’è un altro elemento che potrebbe collegare i delitti: dal negozio di Iezzi i rapinatori avevano portato via numerose casse di sigarette, per un valore di 4mila euro. Fuori dalla villa dei coniugi Martelli, a Lanciano, sono stati trovati dei mozziconi: un’indagine merceologica proverà a stabilire se si tratta di sigarette rubate a San Vito. Al vaglio degli investigatori anche le immagini delle telecamere di sorveglianza della filiale Ubi Banca dove due dei quattro malviventi, incappucciati, hanno prelevato il contante usando le tessere estorte a Martelli. Dallo sportello risultano essere stati prelevati 2mila euro, in quattro tranches da 500.

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