Roma e Vienna sulla stessa linea. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte riceve il cancelliere austriaco Sebastian Kurz a Palazzo Chigi e rinsalda il patto sui migranti. Un asse per cambiare la linea nell’Unione Europea: “Se non vogliamo un altro caso Diciotti – dice Conte – abbiamo bisogno di una risposta europea: ho rappresentato la premura del mio Paese che si facciano maggiori investimenti nel Nord Africa“. L’Unione Europea deve fare “maggiori investimenti nella finestra nel Nord Africa, perché sono incomparabilmente più contenuti rispetto a quelli per la Turchia. Ci sono tanti Paesi con cui rafforzare la cooperazione, di transito e di origine, per cercare di offrire una maggior tutela dei diritti dei migranti”. Nel frattempo Conte ribadisce la convinzione del governo italiano che chiede la revisione dei protocolli di alcune missioni europee come Sophia e Frontex. “Speriamo di migliorare Frontex e rafforzarne il mandato” dichiara Kurz. “L’Austria – aggiunge il cancelliere – è molto contenta per come l’Italia ha ridotto l’afflusso dei migranti, ma ora bisogna trovare una soluzione europea e ridurre ancora l’afflusso. La direzione è giusta, il vertice europeo di giugno è stato positivo”. Kurz la pensa come Conte: al vertice europeo di giugno “si è parlato di rafforzare i confini esterni, di collaborare con i paesi africani, di rovinare il modello di business dei trafficanti”.

L’unico punto su cui Conte e Kurz di sicuro sembrano su posizioni diverse resta la questione dei doppi passaporti che l’Austria intende dare ai cittadini altoatesini di lingua tedesca e ladina. La posizione del governo italiano, ha sottolineato il capo del governo, come ribadito ieri dal ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, è fortemente contraria. 

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