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Caporalato, il cardinale Bassetti: “Non si può vivere in tuguri come topi. Serve tempestivo intervento delle istituzioni”

Il presidente della Cei ha espresso la sua vicinanza alla città di Bologna e alle persone rimaste coinvolte nel terribile incidente in autostrada: "Lì per lì abbiamo pensato ad attentato - ha detto -. Mi domando se sia prudente che certe autocisterne, che sono autentiche bombe"
Caporalato, il cardinale Bassetti: “Non si può vivere in tuguri come topi. Serve tempestivo intervento delle istituzioni”
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“Il popolo italiano nella sua base non è razzista: il popolo italiano, la nostra gente, è terribilmente impaurita, e per quello che vede e perché non si sente protetta” a dirlo è il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha commentato alcune tematiche d’attualità. A riguardo, ha detto di aver provato “sgomento per la tragedia che ha portato alla morte di 16 vittime africane in meno di due giorni su furgoni che non sono furgoni. E sdegno per le condizioni di vita e lavoro, spesso in nero e sottopagato di queste persone. Occorre fare giustizia. Gli essere umani non posso vivere in tuguri come topi. Allora è veramente necessario un tempestivo intervento delle nostre istituzioni“, sottolinea il cardinale che aggiunge di provare “grande pietà per i morti” e rivolge un pensiero “alle famiglie cui destinavano i loro già bassi risparmi”.

Bassetti ha voluto anche esprimere la sua vicinanza alla città di Bologna e alle persone rimaste coinvolte nel terribile incidente in autostrada: “Lì per lì abbiamo pensato ad attentato – ha detto -. In periodi come questo in cui tutte le strade sono piene di traffico io mi domando se sia prudente che certe autocisterne, che sono autentiche bombe, possano camminare tranquillamente in mezzo al traffico. Se non ci possano essere accorgimenti per la sicurezza ma soprattutto per garantire la vita. Ci si domanda se sia fatto il possibile, io credo che di più si possa fare”.

“I problemi vanno chiamati col loro nome – ha proseguito poi Bassetti -, vanno risolti come devono essere risolti senza essere dei faciloni. Io non giudico le istituzioni – ha aggiunto il presidente dei vescovi italiani -, dico che la nostra gente viene da tutti noi che abbiamo compiti istituzionali, anche io sono un’istituzione religiosa, ma occorre liberare dalla paura perché ti porta a difenderti dall’altro fino a vedere anche un nemico nell’altro. Se a un certo momento noi non partiamo da questa comune umanità che ci affratella tutti, sarà molto difficile che riusciamo a uscire da queste difficoltà”.

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