Faccia a faccia a Bersaglio Mobile (La7) tra il ministro uscente dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e il vicesegretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, sulla figura di Paolo Savona. L’esponente del Pd obietta al deputato leghista, che ha assicurato la non volontà del M5s e della Lega di uscire dall’euro: “Savona però ha un significato molto preciso, perché ha scritto un libro su come uscire dalla moneta unica e ha anche ipotizzato con grande chiarezza il default del debito pubblico italiano. C’è stata una gravissima imperizia da parte vostra in queste settimane. Avete fatto uscire la prima bozza del vostro contratto di governo, in cui veniva ventilata la possibilità di chiedere l’uscita dall’euro. Questo dà un segnale. E il segnale non è l’Europa, di cui non mi importa niente” – continua – “L’Europa, se sfori il deficit, non ti fa niente. Ti fa una procedura di infrazione con risultato zero, un buffetto. Il problema è dato da chi ti compra il debito. E a quelli le palle non le puoi raccontare. Quando vedono persone che dicono che forse si esce dall’euro e forse si mettono 50 miliardi in più di spesa, si spaventano”. E aggiunge: “Il risultato di questo governo che non si è formato è che l’Italia è tornata nel mirino della speculazione internazionale, non dell’Europa. E questo è un problema per i risparmiatori. Mattarella ha detto una cosa precisa: lui ha il dovere di tutelare i risparmi. E se noi andremo in ballo, e ci andremo, perché diamo la sensazione di non essere seri coi nostri impegni, chi perde è il popolo che risparmia, non le élite, che, se vogliono, portano i soldi fuori”. Calenda accredita stima a Giorgetti e osserva: “Salvini due anni fa al Parlamento Europeo ha detto che cambierebbe due Mattarella con mezzo Putin. Esiste una Lega di governo e seria, che lei degnamente rappresenta, ma lo spettacolo di Salvini, che evoca manifestazioni a Roma se non si fissa la data delle elezioni, dimostra una mancanza di rispetto non solo per le istituzioni, ma anche nei confronti dei risparmi degli italiani. Alle prossime elezioni discutiamo la nostra appartenenza o meno all’Europa, ma fatelo a viso aperto, non coi contratti che poi vengono smentiti”. “No, no” – replica Giorgetti – “Quella di cui lei parla è solo una bozza che non aveva visto nessuno. Nel contratto definitivo di governo la parte relativa all’Europa e alla finanza pubblica è stata rivista e riscritta da Paolo Savona. E non c’era scritta l’uscita dall’euro. C’erano cose di assoluto buon senso. Lo stesso professor Savona nel suo comunicato ha invocato una Europa diversa, più forte e più equa”. “Ma che significa, abbia pietà?” – ribatte Calenda – “E’ come dire ‘l’acqua calda è meglio dell’acqua fredda’”

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