Esiste o non esiste? Si riaccende il dibattito sull’esistenza del più misterioso degli abitanti del Sistema Solare, il Pianeta 9 che tante volte ha fatto parlare di sé ma la cui esistenza non è mai stata dimostrata. A sollevare nuovi sospetti sono i calcoli dell’orbita, straordinariamente inclinata, del corpo celeste chiamato 2015 BP519 e che si trova ai confini del nostro sistema planetario, oltre Nettuno. Le sue particolarità descritte dal gruppo dell’università del Michigan coordinato da Juliette Becker e pubblicate su ArXiv, il sito che pubblica gli articoli scientifici prima della revisione che porta alla pubblicazione ufficiale.

Si tratta di un oggetto di grande interesse per il Sistema Solare“, ha detto all’Ansa l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope, riferendosi al corpo celeste descritto nell’articolo. “Si trova agli estremi della regione che possiamo esplorare con i nostri telescopi e si muove su un’orbita fortemente ellittica, con un semiasse di oltre 450 unità astronomiche, cioè 450 volte la distanza tra la Terra e il Sole”. Un’altra caratteristica della sua orbita è di essere molto schiacciata, tanto che la sua distanza minima dal Sole è di ‘solè 36 unità astronomiche. “L’inclinazione del piano dell’orbita di questo corpo celeste, rispetto al piano dell’orbita terrestre, è di 54 gradi, un angolo molto importante”, ha detto ancora Masi.

Tutte queste caratteristiche che portano questo oggetto a risentire delle perturbazioni gravitazionali di Nettuno. Si tratta di uno dei corpi celesti transnettuniani più estremi, cioè la famiglia di pianetini ghiacciati che si trovano al di là di Nettuno, con strane orbite. Le sue caratteristiche, aggiunge Masi, “sono coerenti con il quadro che ha portato a ipotizzare nel 2016 la presenza del Pianeta 9, non ancora osservato ma di cui vediamo le conseguenze attraverso il movimento di altri corpi celesti. La sua inclinazione – ha concluso – può essere spiegata infatti solo tirando in ballo un altro corpo planetario aggiuntivo rispetto a quelli da noi conosciuti del Sistema Solare”.

Un anno fa uno studio, coordinato dalla University of Victoria in Canada, avevano esaminato quattro piccoli corpi ghiacciati della fascia di Kuiper, una gelida zona oltre l‘orbita di Nettuno, che non mostravano nessuna traccia dell’influenza gravitazionale di un corpo celeste nascosto. Erano così svaniti gli indizi della possibile esistenza del corpo celeste. Dati che erano stati stati pubblicati proprio sul sito arXiv.
Per mettere la parola fine alla questione del Pianeta 9 servono le informazioni che potranno dare i futuri telescopi, come il James Webb della Nasa.

Lo studio su ArXiv

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