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Carlo De Benedetti scatenato: “Pd in coma, M5s ridicolo, Salvini antisemita”. E il leader leghista: “Querelo”

Al Festival della Tv e dei nuovi mediaa Dogliani (Cuneo), intervistato da Lilli Gruber sui temi d’attualità politica, fa un'analisi dell'attualità politica e non risparmia nessuno
Carlo De Benedetti scatenato: “Pd in coma, M5s ridicolo, Salvini antisemita”. E il leader leghista: “Querelo”
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Non è la prima volta che i suoi giudizi al vetriolo scatenano una bufera, ma Carlo De Benedetti a questo giro rischia una querela. Al Festival della Tv e dei nuovi mediaa Dogliani (Cuneo), intervistato da Lilli Gruber sui temi d’attualità politica, fa un’analisi dell’attualità politica e non risparmia nessuno. Sono soprattutto le parole sul leader della Lega Matteo Salvini a scatenare la polemica. “Il Movimento 5 Stelle è ridicolo. Salvini è peggio, antisemita, antieuropeo, finanziato da Putin. Uno da tenersi lontano”, afferma. La replica naturalemente arriva. “Il miliardario di sinistra Carlo De Benedetti: ‘Salvini è antisemita, antieuropeo, finanziato da Putin’. Che dite querelo? Io direi di sì” twitta il segretario del Carroccio, impegnato nella complessa partita della formazione del nuovo governo.

L’imprenditore non risparmia neppure il Pd: “Il suo stato di salute? Direi chiaramente comatoso. Io non capisco quando dice che gli elettori lo hanno votato per andare all’opposizione. È una stupidaggine, una contraddizione. Gli elettori lo hanno votato perché facesse politica. Non penso che potesse fare un governo con i 5 Stelle, ma il Pd doveva sedersi al tavolo e dimostrare che non era possibile fare un programma per governare insieme”. Quanto a Matteo Renzi, “ha dato le dimissioni facendo finta di non averle date. Inaccettabile”. Il futuro del Pd? “Provare ad affrontare il problema delle diseguaglianze che mina la coesione della società”.

Parla anche del futuro esecutivo De Benedetti: “La soluzione migliore è che resti Gentiloni. Il Parlamento potrebbe confermare a termine il governo che è già in funzione e potrebbe portare il Paese alle elezioni. Magari dopo avere rifatto la legge elettorale. Mi sembra la cosa più logica”. Il ritorno alle urne appare inevitabile: “penso si andrà a votare a ottobre, anche se io preferirei insieme alle Europee a maggio del prossimo anno”. A Lilli Gruber che chiede a chi si debba credere tra Beppe Grillo e di Luigi Di Maio sull’euro, De Benedetti risponde: “A nessuno, è una buffonata. Gli italiani sanno che uscire dall’euro è una c….”.

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