Tuscany first. Sembra un remake dell’”America first” , lo slogan che quasi due anni fa ha portato Donald Trump alla Casa Bianca, ma non lo è: il sindaco di Firenze Dario Nardella ha proposto di premiare la “toscanità” nell’accesso alle case popolari. “Il nostro obiettivo – ha detto mercoledì il primo cittadino al Tg3 Toscana – è aiutare chi è in graduatoria da troppo tempo e sempre in fondo alla lista e quelle famiglie che hanno sempre rispettato le regole e che vivono da molti anni nella nostra città, per riequilibrare una concentrazione eccessiva di famiglie straniere”. In sostanza, Palazzo Vecchio vorrebbe premiare con più punti nelle graduatorie Erp (Edilizia residenziale pubblica) chi vive da più tempo in Toscana: ad ogni anno di residenza sul territorio regionale corrisponderanno dei punti in più.

La proposta del renzianissimo Nardella è arrivata alla vigilia dei lavori iniziati giovedì 3 maggio in Commissione Politiche Sociali della Regione Toscana che nelle prossime settimane dovrà occuparsi di riformare il sistema di accesso alle case popolari. La competenza sul regolamento per gli alloggi, infatti, spetta alla Regione che però deve ascoltare tutti i soggetti interessati, in primis il comune. Le regole attuali sono chiare: oggi servono minimo 5 anni di residenza in Toscana e dopo la riforma in consiglio regionale il limite potrebbe essere alzato a 8 anni. Ad oggi a Firenze ci sono 2.500 cittadini in lista d’attesa per ottenere un alloggio popolare e spesso Palazzo Vecchio si trova di fronte a famiglie di immigrati con molti figli e bassissimo reddito, due requisiti che fanno scalare facilmente le graduatorie degli alloggi popolari. Ma, ad un anno dalle elezioni amministrative, il sindaco Nardella non vuole perdere consensi proprio tra i fiorentini che nel 2014 lo elessero con il 60% dei voti. Da qui è nata la proposta di Palazzo Vecchio: “Da Firenze parte una nuova proposta – ha argomentato nella sua newsletter il primo cittadino – per non creare ghetti come nelle periferie francesi, bisogna evitare di inserire troppe famiglie straniere negli stessi condomini e anzi aiutare le famiglie in ‘fascia grigia’ e dare un punteggio maggiore a chi risiede da più anni in Toscana. La cosa più importante è creare dei luoghi di convivenza”.

L’uscita di Nardella, però, ha fatto scoppiare un putiferio anche interno all’amministrazione comunale. Nel pomeriggio di giovedì è stato proprio l’assessore alla Casa Vincenzo Ceccarelli a stoppare il sindaco: “Bisogna stare attenti ad una questione – ha replicato al Tg3 Toscana – esistono già sentenze della Corte costituzionale, una relativa alla Regione Friuli-Venezia Giulia che, laddove la Regione ha messo delle norme troppo stringenti per quanto riguarda l’accesso a servizi ritenuti essenziali per il cittadino, non ammette soluzioni che possano risultare discriminatorie”. Contrario è anche il Movimento 5 Stelle fiorentino che tramite il consigliere regionale Andrea Quartini parla di “demagogia” e di futura “guerra tra poveri”: “occorre un piano ordinario per interventi straordinari – continua – i 25mila cittadini che avrebbero diritto in Toscana a una casa popolare rimarranno insoddisfatti e le tensioni cresceranno inevitabilmente”. Contrario anche il sindacato dell’Unione Inquilini che oggi ha organizzato un sit-in di protesta sotto al Palazzo del Consiglio Regionale in Via Cavour: “La proposta di Nardella sulle case popolari, è inapplicabile – ha spiegato il Presidente nazionale dell’UI Vincenzo Simoni – lo dice l’articolo 3 della nostra Costituzione, e basterebbe far ricorso alla Corte costituzionale. Come si fa a premiare uno che ha la natività fiorentina?”.

Grida di giubilo e applausi invece sono arrivati da tutto il centrodestra: “Meglio tardi che mai – esulta il consigliere regionale della Lega Nord Jacopo Alberti – il sindaco Nardella ha deciso di ‘leghistizzarsi’ lanciandosi in inusuali proclami pro-italiani. Quando lo proponevamo noi eravamo bollati quantomeno come razzisti e adesso ci attendiamo una pari levata di scudi anche contro il primo cittadino”. Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale va oltre: “Fa piacere vedere che il sindaco è arrivato a sposare proposte di legge che noi portiamo avanti da sempre – ha concluso il capogruppo Paolo Marcheschi – al Nardella ‘convertito’ regalerò una tessera di Fratelli d’Italia”.

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