Ha sfidato gli avversari in 323 Gran premi di Formula 1, un record ancora imbattuto. Ma dopo aver lasciato il mondo delle corse, Rubens Barrichello ha dovuto lottare contro un altro nemico. Un tumore al collo. L’ex pilota ha raccontato la vicenda, avvenuta a fine gennaio di quest’anno, ai microfoni dell’emittente brasiliana Globo Tv: “Ero a casa a fare una doccia e improvvisamente ho sentito un dolore alla testa. Da zero a dieci è stato un mal di testa pari a nove, un dolore che mi spaccava la testa”, ha spiegato.

“Mi sono ritrovato sul pavimento, non volevo svegliare nessuno, mi sono trascinato a letto ma il dolore era lancinante e non mi passava così ho deciso di avvertire mia moglie e di andare all’ospedale”. Una scelta che gli ha salvato la vita. “Un nostro amico medico ha visto che non stavo bene e ha subito intuito la gravità della situazione – ha raccontato – Sono fortunato, sono stato subito operato. Quando ho lasciato l’ospedale mi hanno spiegato che solo il 14 per cento dei pazienti ne esce recuperato al 100 per cento”. All’ex pilota era stato diagnosticato un tumore benigno al collo, di cui porta ancora i segni sul corpo.

Barrichello ha esordito in Formula 1 nel 1993, a soli 21 anni, guidando una Jordan. Ma è durante il quinquennio con la Ferrari, tra il 2000 e il 2005, che l’italo-brasiliano raggiunse l’apice della carriera. Insieme al compagno di squadra Michael Schumacher ha permesso al Cavallino di aggiudicarsi ininterrottamente il campionato costruttori e il campionato piloti in quel quinquennio. Un successo cui Barrichello contribuì vincendo 9 Gran premi e arrivando secondo al mondiale nel 2002 e nel 2004.

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