“Un fatto politico, a differenza di quanto diceva il M5s”, lo chiama il reggente Maurizio Martina annunciando che il Pd sarà forza di minoranza e si prepara “per essere l’alternativa alla destra e ai Cinque Stelle”. Nelle fila dei dem, le sue parole sono le più istituzionali, insieme all’analisi di Matteo Renzi: “Ha vinto lo schema del tocca a loro. Era l’unico schema possibile, perché rispettoso della volontà popolare. Immaginate cosa sarebbe successo se avessimo fatto l’accordo con il centrodestra o con i Cinque stelle, privando uno dei due della presidenza di una Camera…”. Soddisfatto? “Sarei stato soddisfatto se avessi vinto le elezioni”, aggiunge.
Ma in area renziana l’analisi dopo l’elezione di Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati è assai più ficcante. Per Lorenzo Guerini ed Ettore Rosato “è nata la nuova maggioranza”, guidata da Grillo e Di Maio e nella quale Silvio Berlusconi è “il ruotino di scorta”. Il pasdaran Andrea Marcucci parla di “modello Grillusconi, con Matteo Salvini che fa la levatrice”. Secondo il senatore toscano, i Cinque Stelle “avevano promesso il cambiamento ed invece sono prevalsi i favori reciproci, con un rito prelevato a forza dalla Prima Repubblica“. Adesso, spiega, “il Pd starà all’opposizione, ad evitare che il Grillusconi che avanzerà anche per il governo, tenti di scassare i conti dello Stato”.
La viceministra dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, commenta così l’intesa: “Con la confluenza del Movimento 5 Stelle sulla candidata obtorto collo di Silvio Berlusconi non è fuor di luogo dire che il Movimento 5Stelle perde la sua verginità e si piega al mercato della politica“. Adesso, osserva, “si apre adesso la partita del Governo” e “se le premesse sono queste, ne vedremo delle belle e già adesso possiamo dire che alla prova dei fatti evidentemente, per i 5 Stelle, il governo val bene la svendita dell’ostentata purezza dell’identità”.
Sulle barricate anche Debora Serracchiani. Per la presidente del Friuli Venezia Giulia, “a parti invertite, sarebbe partito l’urlo all’inciucio con il criminale”. I pentastellati, dice ironicamente la deputata dem, “hanno poteri taumaturgici e con il loro abbraccio purificano anche i voti berlusconiani, se servono a prendersi una poltrona”. I voti di Forza Italia “non puzzano più se servono a Fico e i voti di Grillo e Di Maio – aggiunge – possono far presidente del Senato una fedelissima del Cavaliere. E allo stesso tempo trafficano per un governo con Salvini. Comincia così la rivoluzione a 5 Stelle”.