“Soddisfatti o… permutiamo”: suona così l’ultima campagna commerciale di BMW, ideata per tranquillizzare tutti gli utenti di vetture diesel. Recentemente il governo di Berlino ha ratificato che le città della Repubblica Federale avranno facoltà di vietare la circolazione ai veicoli alimentati a gasolio. Il primo centro interessato dal provvedimento è quello di Stoccarda, anche se le turbodiesel Euro5 non avranno problemi fino a settembre del prossimo anno. Atteso che gli stop non saranno messi in atto dall’oggi al domani, come assicurato dal ministro dell’Ambiente Barbara Hendricks, il solo fatto di averli legittimati è bastato per registrare una flessione delle vendite per le vetture con motori turbodiesel sul mercato dell’auto teutonico.

Fermo restando che l’interdizione riguarderà inizialmente solo i veicoli Euro 4 o inferiori e che gli Euro 5 come detto non avranno problemi perlomeno fino al settembre 2019, BMW ha preso subito le contromisure necessarie per rassicurare la propria clientela: in caso di blocco permanente della circolazione per i ti-di, la casa dell’elica consentirà ad alcuni clienti di restituire la propria vettura a gasolio, permutandola con un modello di eguale caratura, alimentato a benzina o ibrido. Il tutto senza costi aggiuntivi, s’intende. Sarà sufficiente abitare o lavorare entro una distanza di 100 km dal comune che ha attivato il divieto per poter accedere all’iniziativa.

Che carini gli amici della BMW, vero? Peccato che, al di là dei buoni propositi, la trovata sia prettamente pubblicitaria: saranno infatti coperti solo quei clienti che attiveranno un leasing in Germania dal 15 marzo al 30 giugno. Parliamo quindi di vetture che rispettano le norme Euro6, alcune anche le nuovissime Euro6d-TEMP (che che prevede misurazioni degli inquinanti basate sul ciclo RDE al posto del precedente NDEC): difficilmente, quindi, saranno messe al bando in tempi brevi (certamente dopo il 2020), tali da poter permutare il veicolo.

Apprezziamo comunque lo sforzo e registriamo un fenomeno che va montando con vigore: lo spauracchio del “se guidi un turbodiesel, in città non entri più” che le amministrazioni locali si preparano gradualmente a mettere in atto nei confronti di chi ha acquistato o sta per acquistare un’auto a gasolio. Va da sé che questo avrà delle fisiologiche ripercussioni sul mercato dell’auto e sulle scelte finali degli utenti. Il rischio è che nella tagliola finiscano anche i turbodiesel più recenti, altamente efficienti e, su carta (o fino a prova contraria) anche discretamente puliti. Ma, si sa, la tendenza è quella di fare d’ogni erba un fascio.

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