Avete sempre sognato di cenare in un ristorante stellato ma non vi sentite pronti per provare piatti troppo sofisticati? Nessun problema, nel menù del nuovo ristorante aperto dallo chef stellato Carlo Cracco in Galleria a Milano trovate anche la pizza margherita. O meglio, la sua brutta copia viste le reazioni degli utenti su Twitter. E in effetti non assomiglia affatto all’originale pizza napoletana: l’impasto è scuro e grumoso e, sopra, lo chef stellato aggiunge a crudo mozzarella (di bufala e non fiordilatte) e pomodorini.
E per di più anche una spolverata di origano, bandito nella ricetta originale, che prevede invece qualche fogliolina di basilico fresco. Il tutto per 16 euro. Secondo gli utenti della Rete, un vero affronto per la vera pizza napoletana, proclamata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.
Insomma, la vista non stimola affatto l’appetito ma scatena piuttosto l’ironia sui social: “Chiamala ‘Cosa tonda con della roba sopra’ scrive qualcuno su Twitter. “Questa non è pizza ma pazzia” fa eco un altro utente che aggiunge: “Un minuto di silenzio per la “pizza” di Cracco”.
Chiamala “Cosa tonda con della roba sopra”.
Chiamala “Ammaccata con pomodoro e latticini”.
Ma, caro Carlo Cracco, non ti permettere di chiamarla Pizza pecchè fai chiagn’r a Gesù, a Maronn e pure a un centinaio di Santi. pic.twitter.com/z1POBfC6pa— Il Serpe Loco™ (@sempreciro) 10 marzo 2018
Un minuto di silenzio per la “pizza” di Cracco, 16€. pic.twitter.com/mngRyap15y
— ~LaFigaDiMogano (@_RoteFuchs) 9 marzo 2018
E poi ti chiedi perché a #cracco gli tolgono le stelle ?✌️
Questa non è pizza ma pazzia✌️ pic.twitter.com/PPGbi8m8DN— HERO ?®✌️ (@MarioSaviello) 10 marzo 2018
Brave storia triste:
La pizza di Cracco
Fine pic.twitter.com/DbzYf4yHrl— Hopeless case ? (@maiunajoy) 9 marzo 2018
Vedi la pizza di Carlo Cracco e speri che Antonino Cannavacciuolo vedendola prenda a schiaffi il collega.
— Francesca (@FrancescaNevis) 10 marzo 2018
I cronisti di Napoli.fanpage.it che l’hanno assaggiata assicurano che è buona anche se ci tengono a dare “un consiglio spassionato allo chef: scenda dalle stelle e venga tra i vicoli di Napoli, non dai pizzaiuoli star, ma tra quelli che quotidianamente, tra i vicoli, senza sosta, preparano pizzelle a portafoglio, sontuose pizze fritte, calzoni. E riempiono bocca, occhi e naso di odori, sensazioni, sapori e tradizioni facendo di questa pietanza un qualcosa di unico al mondo“.
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