SLUMBER di Jonathan Hopkins. Con Maggie Q,, Kristen Bush, Sam Troughton. Usa/Gb 2017. Durata 84’. Voto 2/5 (DT)

La dottoressa Arnolds è specializzata nei disturbi del sonno. Quando un giorno nel suo ambulatorio giungono marito, moglie e due figli che soffrono tutti di strani comportamenti mentre dormono, alla donna torna alla mente quando da bimba assistette alla misteriosa morte notturna del fratello minore. Diagnosticata al figlio della coppia la “paralisi del sonno” (una vera malattia in cui ci si sveglia, si è coscienti, ma ci si sente paralizzati e con la sensazione di una minacciosa presenza estranea che incombe e ti schiaccia il petto) la Arnolds prova ad analizzare in ospedale la famiglia, crede sia un problema generico di violenza legato al padre ubriacone, ma alla fine scopre che in quella dimensione di semi-veglia si cela una qualche presenza sinistra da fare fuori. Horror incentrato su una tematica medica reale e sconvolgente, in Slumber (che significa sia appisolarsi che pisolino) si eleva la rappresentazione del paranormale ad un dilatato stato di suspense che non trova mai soluzione e che tiene in surplace l’intera trama e l’intero film come se non ci fosse idea su come andare avanti. Ogni possibilità di risalire la china sfuma quando entra in scena uno sgargiante nonnetto, parente di un inserviente dell’ospedale, che conosce come combattere il demone e tutti i protagonisti si inducono il sonno per sconfiggerlo insieme. Intriganti comunque i dipinti dei titoli di testa, vecchie stampe con l’entità oscura che si accoccola sul dormiente.