“Il 28 febbraio scade il termine per il secondo aggiornamento dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, ultima data utile per il governo per inserire nella lista alcuni ausili indispensabili al benessere dei disabili gravi, tra l’altro già previsti dalla legge. In questo modo la fornitura anche di questi specifici dispositivi ad oggi dovrebbe passare attraverso l’insopportabile iter delle gare d’appalto, non coinvolgendo direttamente le famiglie dei disabili”. A segnalare il disagio che toccherà direttamente “milioni di persone con disabilità” è stata l’Associazione Luca Coscioni. Ad esempio, donne e uomini disabili non potranno più scegliere personalmente alcuni dispositivi ad uso individuale e quindi avere garanzia di qualità e certezza di efficacia.

“Sono in tutto dodici i tipi di dispositivi che, essendo compresi nei nuovi Lea, devono essere resi disponibili e, secondo quanto posto come condizione per il parere favorevole ai Lea dalla XII Commissione della Camera, essere mantenuti a tariffa per consentire l’individuazione del dispositivo più adeguato delle singole speciali necessità della persona cui sono destinati”. Si tratta, peraltro, di strumenti necessari per le azioni quotidiane e fondamentali per avere una soddisfacente qualità della vita. Tra le varie cose, niente più carrozzine elettroniche e superleggere selezionate dalle famiglie del disabile insieme a medici specializzati, nella maggior parte dei casi fisiatri, con relativi moduli creati ad hoc per la giusta postura e la seduta corretta, oltre che stabilizzatori e ausili specifici per i minori. Allo stesso tempo non sarà più possibile scegliersi le protesi acustiche e tutte quelle apparecchiature che rispondono a bisogni complessi per i disabili gravi, in particolare di quelli motori e sensoriali.

Il problema maggiore, secondo l’associazione fondata nel 2002 da Luca Coscioni, un economista con Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) morto nel 2006, è quello che a partire da marzo ci sarà l’obbligatorietà di bandi e gare d’appalto che andranno a scavalcare le famiglie dei disabili gravi e i bisogni conclamati. “Se il governo non interverrà entro un mese, con le necessarie modifiche al Decreto del presidente del Consiglio dei ministri per la definizione e aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, che non sono state ancora apportate – spiega l’ente no profit di promozione sociale – la fornitura anche di questi specifici dispositivi ad oggi dovrebbe passare attraverso l’insopportabile iter delle gare d’appalto”.

Ma la situazione è già critica perché “molti ausili – sostiene l’associazione – sono già oggi in concreto difficilmente ottenibili, nonostante questa necessità di individuazione ad personam sia ribadita dall’art. 30bis della legge 50”. Considerato il “silenzio” del governo su questo tema, l’ente no profit il 12 gennaio ha fatto “richiesta di incontro al Ministro della salute Beatrice Lorenzin per chiedere di intervenire emendando il provvedimento per sottrarre gli ausili dalla procedura dell’assegnazione attraverso bando. Si tratta – dicono Filomena Gallo, segretario generale dell’Associazione Luca Coscioni, e Alessandro Giustini, presidente Commissione di studio e ricerca, ausili tecnici per persone disabili, di Confindustria – di dispositivi e materiali destinati alle disabilità più gravi e complesse. Occorre quindi riportare a tariffa quei pochi dispositivi elencati, davvero significativi per la qualità di vita delle persone interessate. Tanto più che, come abbiamo più volte anche dimostrato, ciò non costituirebbe in alcun modo aggravio della spesa pubblica prevista”.

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