Blogo, testata registrata e principale network di blog in Italia, ha presentato istanza di fallimento. A darne notizia sono stati gli stessi blogger della piattaforma ai quali in mattinata è stato tolto l’accesso per pubblicare su WordPress. La sospensione di tutte le attività è stata loro comunicata in poche righe via mail. Secondo quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, i dipendenti hanno appreso delle difficoltà economiche che hanno portato all’istanza di fallimento soltanto due settimane fa. Il fondo lussemburghese ICS Securites che la controlla al 100%, riportano le agenzie, ha deciso di non ricapitalizzare la società e l’amministratore delegato Edoardo Negri, nominato a maggio, venerdì scorso ha portato richiesta di fallimento al Tribunale di Milano. Nei prossimi giorni è attesa la nomina del curatore fallimentare.

I dipendenti erano già senza stipendio (sono circa 80 gli editor e i collaboratori, che vengono pagati a 60 giorni, non hanno ancora incassato i compensi di ottobre, novembre ed ovviamente dicembre). “Scrivere per oltre 10 anni è stato un privilegio – scrive Fabio Traversa di Reality&Show -. Oggi Blogo ha deciso di sospendere le pubblicazioni di tutti i blog. Una scelta della quale noi blogger non possiamo che prendere atto”. E Duccio Fumero, gestore del blog Rugby1823 precisa: “Evito di commentare come in questi anni si sia giunti a ciò”. All’interno del network, coordinato dalla redazione, oltre 50 magazine verticali – dalle news al gossip – ai quali collaboravano decine di blogger.

Blogo, si legge nella presentazione online, “è l’editore nativo digitale col maggior numero di lettori in Italia (Fonte: Audiweb)”. In passato aveva acquisito anche il network Blogosfere. Tra i blog più popolari della piattaforma ci sono Autoblog e Motoblog per i motori, e poi Gossipblog.it, Soundsblog.it, TvBlog e Cineblog.it. Negri, intervistato dalla rivista online Engaged aveva parlato dei suoi obiettivi per il 2017: “Consolidare in particolare il posizionamento di Editore nativo digitale e di media company leader nell’utilizzo della tecnologia”.

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