A dieci anni dal suo ultimo passaggio ravvicinato, il 16 dicembre tornerà a salutare la Terra il super asteroide Phaethon, del diametro di circa 5 chilometri, il terzo più grande fra quelli potenzialmente pericolosi. L’asteroide, papà della pioggia di meteore di dicembre, le Geminidi, passerà alla distanza di tutta sicurezza di circa 10 milioni di chilometri, e sarà abbastanza brillante da poter essere osservato con un piccolo telescopio. È un’osservazione da non perdere perché la prossima volta che si avvicinerà alla Terra sarà il 14 dicembre 2093, quando passerà a circa 2,9 milioni di chilometri.

Non c’è alcun rischio di impatto con il nostro pianeta, ma sarà un’occasione importantissima per osservare Phaethon con i radiotelescopi e cercare di definire forma, dimensione e composizione. La sua natura è infatti ancora un mistero: è classificato come asteroide ma secondo la Nasa ci sono dubbi che possa essere una cometa non attiva, cioè che non produce chioma e coda, perché la sua orbita coincide con lo sciame delle Geminidi, il cui picco è previsto tra il 13 e 14 dicembre. Infatti, generalmente le meteore sono generate dalla scia di polveri che le comete lasciano lungo il loro percorso. Un’altra caratteristica che lo fa assomigliare a una cometa è che periodicamente si avvicina pericolosamente al Sole e proprio per questo è stato chiamato Phaethon, cioè Fetonte, che nella mitologia greca è il figlio di Elios, dio del Sole.

Phaeton è eccezionale anche per altri motivi: è stato il primo asteroide scoperto da un telescopio spaziale, Iras (Infrared Astronomical Satellite) della Nasa, che lo ha individuato l’11 ottobre 1983 ed è classificato nella categoria dei potenzialmente pericolosi, che comprende gli asteroidi del diametro superiore ai 100 metri che si avvicinano entro 7,5 milioni di chilometri dalla Terra. Èil terzo più grande della categoria, dopo 53319 1999 JM8 (del diametro di circa 7 chilometri) e 4183 Cuno (del diametro di circa 5,6 chilometri).

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