Uno studio dell’Aci dal titolo emblematico di “Localizzazione degli incidenti stradali 2016” si è dato la briga di fornire una sorta di mappa dei 36.885 sinistri (con 1.26 decessi e 59.886 ferimenti) avvenuti nel nostro Paese lo scorso anno.

Il 75% di questi avviene su strade cittadine e limitrofe ai grandi centri urbani, mentre il 25% su tratti extraurbani. Ad emergere è poi il dato che all’aumentare degli incidenti su tutte le diverse tipologie di strade corrisponde nondimeno una diminuzione sia dei morti (-10,25) che dei feriti (-0,4%) sulle autostrade.

Ma quali sono le strade italiane più pericolose? La ricerca dell’Aci mette nel mirino proprio questo tipo di analisi. E svela che quella dove si verificano più sinistri è la A51 Tangenziale Est di Milano tra i chilometri 10 e 12: in questo tratto si verificano 23 incidenti per chilometro, a fronte di una media nazionale per la rete extraurbana di 1,9.

Al secondo posto c’è la SS 036 del Lago e dello Spluga con 19,5 incidenti per chilometro e al terzo la A4 Torino-Trieste, con 18,5. Su queste vie, rende noto lo studio Aci, il numero di sinistri è sette volte superiore a quello registrato nel resto della rete extraurbana.

E non ci sono solo le auto, purtroppo. I mezzi a due ruote sono coinvolti in circa un quarto degli incidenti stradali, che in questo caso risultano molto più spesso fatali. L’indice di mortalità recita infatti oltre 1,5 decessi ogni 100 veicoli, contro lo 0,66 delle automobili. E anche in questo caso esiste una mappa dei luoghi più pericolosi: il numero uno è la SS 011 Padana Superiore, poi vengono la SS 009 via Emilia e la SS 233 Varesina.

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