Niente gare per affidare gli appalti fino a 5,2 milioni di euro per le opere “essenziali ai fini della ricostruzione” dei territori colpiti dai terremoti dello scorso anno. Un emendamento del governo al decreto fiscale, approvato nella notte tra martedì e mercoledì, prevede che il commissario straordinario Paola De Micheli possa individuare le opere così urgenti da richiedere una deroga alla procedura ordinaria prevista dal nuovo Codice degli appalti. Lavori, servizi e forniture potranno in quel caso essere aggiudicati all’impresa che farà l’offerta migliore tra quelle selezionate a sorte nel bacino degli iscritti all’Anagrafe antimafia degli operatori, istituita a inizio 2017. Secondo l’Anac saranno dunque garantiti sufficienti controlli.

La modifica risponde alla necessità di snellire le procedure e accelerare i tempi di avvio dei lavori. La settimana scorsa la lobby dei costruttori (Ance) aveva lamentato che il Codice appalti fortemente voluto da Raffaele Cantone – anche se ridimensionato rispetto alla portata iniziale – “crea enorme difficoltà” e che le deroghe già previste non bastano. Perché, ad esempio, il programma straordinario per la riapertura delle scuole dopo quasi un anno ha visto l’aggiudicazione di “soli due interventi sui 21 previsti”, mentre 13 procedure negoziate sono andate deserte. L’authority ha sempre obiettato che il vero problema sono gli amministratori locali poco coraggiosi, che per evitare problemi chiedono consulenze preventiva prima di prendere qualsiasi decisione.

Altre novità previste dal decreto fiscale per gli abitanti delle zone terremotate riguardano il pagamento di bollette e mutui. Innanzitutto viene prolungata fino al 2020 la sospensione delle rate dei mutui sulle prime case e sulle attività produttive inagibili o distrutte se localizzate nelle zone rosse dei Comuni del cratere. Per gli edifici distrutti fuori dalla zona rossa c’è comunque la proroga della sospensione per tutto il 2018. Sempre per tutto il prossimo anno vengono anche sospesi i pagamenti delle bollette di acqua, luce e gas per imprese, case o uffici inagibili. Al termine della sospensione il dovuto dovrà essere spalmato su almeno 36 rate. I residenti nei Comuni dell’isola di Ischia colpiti dal terremoto incassano poi la sospensione del pagamento dei tributi fino al 30 settembre 2018. Per sostenere la ripresa delle attività produttive danneggiate dal terremoto del 21 agosto 2017 è inoltre concesso alle pmi “un contributo in conto capitale pari al 30 per cento della perdita di reddito dovuta alla sospensione parziale o totale dell’attività nei sei mesi successivi” entro un limite di spesa di 10 milioni di euro nel 2018 e 2019.

Arriva poi la norma salva-nonna Peppina“, dal nome dell’anziana residente in provincia di Macerata che era stata sfrattata dalla sua casetta in legno fatta costruire vicino alla casa in muratura danneggiata dal sisma. L’emendamento del governo dispone che anche “in assenza di titolo abilitativo”, chi ha realizzato un immobile “per impellenti esigenze abitative” debba rimuoverlo non entro 90 giorni, come previsto fino ad oggi, solo una volta ultimati i lavori di ricostruzione dell’edificio distrutto o danneggiato “o, se antecedente, dell’assegnazione di una Soluzione abitativa in emergenza“.

Nel decreto sono state infilate anche novità per l’Aquila: le procedure previste per la ricostruzione degli edifici pubblici nelle zone colpite dal terremoto del 2016 sono estese anche al cratere del 2009 e vengono prorogati fino a fine 2020, se necessario, i contratti a tempo determinato del personale in servizio presso gli Uffici speciali per la ricostruzione istituiti nel 2012.

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