Il mondo FQ

Stop glifosato, anche il ministro Martina contro il rinnovo dell’autorizzazione Ue

Stop glifosato, anche il ministro Martina contro il rinnovo dell’autorizzazione Ue
Icona dei commenti Commenti

Il tweet del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, in risposta al tweet storm organizzato lo scorso 3 ottobre dalla Coalizione Stop glifosato affinché l’Italia si esprima contro il rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida, ha piacevolmente sorpreso tutti coloro che da anni stanno combattendo contro questa sostanza.

Le 45 associazioni aderenti alla Coalizione Stop glifosato e le decine di migliaia di cittadini che in questi anni hanno aderito alle varie iniziative per bandire l’erbicida, non potevano chiedere di meglio, perché finalmente un ministro italiano ha preso un impegno con parole nette e decise.

Sul glifosato mi sono espressa più volte, ma la sua storia è complessa e sempre nuovi tasselli si aggiungono. E’ di poche settimane fa la notizia che tutto il capitolo che Efsa ha dedicato all’azione tossica del preparato, è stato copiato di pari passo dai report dell’azienda Monsanto ed è quindi facile immaginare quanto affidabile sia.

La notizia, comparsa sul Guardian e poi ripresa sui principali organi di informazione, ha fatto gridare allo scandalo e messo in luce la grande debolezza delle agenzie regolatorie internazionali. Monsanto, che ha rifiutato di presentarsi ad una audizione in merito, è stata bandita dal parlamento europeo e i suoi rappresentanti, per decisione unanime di tutti i gruppi parlamentari, non possono più frequentare le istituzioni comunitarie.

Ma c’è di più, durante la decima edizione delle Giornate italiane mediche dell’ambiente (Gima) svoltasi ad Arezzo il 29-30 settembre e che aveva per tema “Ambiente come determinante della salute-materno infantile”, sono stati presentati in anteprima alcuni dei risultati a breve termine degli effetti di glifosato e roundup in corso presso l’Istituto Ramazzini. Gli studi sono stati condotti su animali da laboratorio cui sono state somministrate dosi equivalenti, ovvero uguali a quelle considerate sicure per l’uomo, dell’erbicida. Fra i risultati emersi, quelli più preoccupanti sono a carico del formulato commerciale (Roundup), sullo sviluppo della prole.

L’esposizione materna ha infatti comportato alterazioni ascrivibili all’azione di “interferenza endocrina” (aumento della distanza ano-genitale, ritardo nella comparsa dell’estro e altre ancora), si è anche confermata l’azione genotossica per alterazione dei micronuclei e danni al microbioma intestinale, che sappiamo essere di fondamentale importanza per l’omeostasi dell’organismo. Questi risultati sono una conferma di quanto già noto in letteratura e, unite al riconoscimento dei gravi danni all’ambiente acquatico ed alla forte azione di irritazione agli occhi che già la stessa Echa ha riconosciuto, sono più che sufficienti per giustificare il No dell’Italia al rinnovo della autorizzazione.

Il ministro Martina si è anche impegnato a rendere il nostro paese “leader dell’agricoltura sostenibile”. L’agricoltura è sostenibile quando preserva la qualità delle acque, la fertilità dei suoli – enorme risorsa anche per il contrasto ai cambiamenti climatici –  e quando  fornisce cibo senza residui chimici e con elevate qualità nutrizionali, come ha dimostrato di fare  l’agricoltura biologica.

Il diritto alla salute è strettamente connesso al diritto di vivere in un ambiente sano e a disporre di un cibo salubre: il primo passo in questa direzione è proprio quello di bandire il glifosato.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione