“Per noi lo Ius soli finisce qui, se ne riparli alla prossima legislatura”. Angelino Alfano e Alternativa popolare affossano le ultime speranze di veder approvato il provvedimento sulla cittadinanza, dopo che già il Pd si era di fatto arreso ai numeri assenti all’interno della maggioranza. Ora Ap, che aveva votato a favore del provvedimento alla Camera, si tira fuori: “Una cosa giusta fatta al momento sbagliato può diventare una cosa sbagliata”, ha detto Alfano al termine della direzione nazionale del partito. E ancora: “Può diventare un favore alla Lega“. Tradotto, di fronte ai sondaggi, anche Alfano si nasconde dietro il mantra per cui “i tempi non sono maturi”: “Cosa ci differenzia a questo punto dal Carroccio di Salvini? La differenza è assoluta, loro trasformano un tema fondamentale in una battaglia elettorale”si sono difesi da ApGli effetti, però, saranno identici, così sullo Ius soli si rischia di dover ricominciare da zero. “Se il premier Gentiloni chiedesse al Consiglio dei ministri di mettere la fiducia sullo Ius Soli? Non lo farà. E nel caso noi voteremmo no. Questa è la nostra posizione e ce ne assumiamo la responsabilità”, ha concluso il neo coordinatore nazionale Maurizio Lupi. Intanto però, Ius soli o meno, in Sicilia il partito di Alfano , sondaggi alla mano, sembra arrancare, dopo la scelta di correre accanto al Pd con il candidato Micari: “Vedremo alle elezioni se saremo premiati dai numeri. Mezzo partito in Sicilia è andato via? Le scelte regionali sono territoriali, quella non è un’alleanza programmatica per le prossime elezioni. Noi siamo nel Ppe e differenti dal Pd”, ha concluso Lupi.
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