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Bologna, il mediatore culturale che scrisse “lo stupro è peggio solo all’inizio” è indagato per istigazione a delinquere

L'uomo, ex dipendente di una cooperativa bolognese, è stato denunciato da una donna di Reggio Emilia, 'sostenuta' da un'associazione che tutela le donne abusate. L'ipotesi di reato si baserebbe sul fatto che quella frase esprimeva un giudizio favorevole ad un reato realmente verificatosi
Bologna, il mediatore culturale che scrisse “lo stupro è peggio solo all’inizio” è indagato per istigazione a delinquere
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E’ indagato per istigazione a delinquere il mediatore culturale di Bologna che scrisse su Facebook, in relazione alle violenze sessuali di Rimini, che “lo stupro è peggio solo all’inizio”. L’uomo, ex dipendente della cooperativa bolognese Lai-Momo, è stato denunciato da una donna di Reggio Emilia, ‘sostenuta’ da un’associazione che tutela le donne abusate.

La procura di Bologna ha quindi iscritto il mediatore culturale di origini pachistane nel registro degli indagati e ha delegato le indagini alla Squadra mobile. L’ipotesi di reato si baserebbe sul fatto che quella frase, postata sui social, esprimeva un giudizio favorevole ad un reato realmente verificatosi.

Lo stupro? Peggio solo all’inizio, una volta si entra il pisello poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale”, aveva scritto Abid Jee, mediatore culturale 24enne di Crotone, due giorni dopo gli stupri di Rimini ad opera di un gruppo di quattro ragazzi nordafricani. Immediatamente sospeso, il 4 settembre era stato licenziato dalla coop Lai-Momo.

“Abbiamo operato nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legislazione sul lavoro, senza cedere alle sollecitazioni, spesso rivolte con un linguaggio offensivo e talvolta minaccioso, di chi ci invitava a ricorrere a modalità meno corrette e rigorose”, spiegavano dalla cooperativa.

“Dopo una settimana nell’occhio del ciclone, in cui siamo stati oggetto di attacchi pesanti, tutti noi dobbiamo ricominciare a lavorare nella normalità dell’impegno quotidiano”, ha aggiunto il presidente della coop Andrea Marchesini Reggiani. Ora anche gli atti del licenziamento entreranno a far parte del fascicolo d’indagine, affidato al procuratore aggiunto Valter Giovannini.

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