Lo strano caso della Emc inc, la società newyorkese controllata al 100% dal Sole 24 Ore e mai consolidata fino al 2016, riserva nuove sorprese. La società, il cui attivo e i cui ricavi venivano considerati talmente “irrilevanti” dalla capogruppo da scordarsi della sua esistenza in sede di redazione del bilancio, lavorava moltissimo per il gruppo e movimentava anche grandi quantità di stampati. Un fatto quantomeno curioso per un’azienda classificata a bilancio come agenzia d’informazione e service editoriale. A rendere interessante la vicenda è il fatto che detti materiali non venivano stampati negli Stati Uniti, bensì importati dall’Italia.

Siamo nel 2011: alla direzione del Sole 24 Ore è da poco arrivato Roberto Napoletano mentre alla guida dell’azienda c’è da tempo Donatella Treu, quando nel porto di New York approda un bastimento. E’ un porta container partito da La Spezia nel pomeriggio del 15 giugno. Dopo aver fatto scalo a Valencia, Gibilterra, Sines e Boston, la nave arriva a New York il 28 giugno. A bordo c’è della merce destinata a Emc. Non poca, tanta. Anzi tantissima a giudicare da quello che c’è scritto sulla bolla di carico: 15,5 tonnellate. Di cosa si tratta? Sulla bolla c’è scritto “materiali stampati” o, per l’esattezza, “printed matters”. E’ specificato il peso (15.550 chilogrammi, vale a dire appunto 15,5 tonnellate) e la quantità: “900 pkgs (Pallets)”.

Se si trattasse di bancali, sarebbero davvero tanti. A spedirli è Nava Milano spa, una tipografia specializzata in stampe di altissima qualità che ha tra i suoi clienti i più grandi nomi dell’alta moda e che stampa anche libri d’arte. La nave giunta a New York il 28 giugno 2011 è l’ultima delle tre che in quello stesso mese avrebbero trasportato dall’Italia merce diretta a Emc (una nave sarebbe arrivata il 14 giugno 2011 e un’altra il 21 giugno 2011), ma è anche l’unica di cui a questo momento si ha copia del documento di trasporto con indicazione chiara del mittente (Nava Milano spa), del destinatario (Emc inc., 10 East 53rd 10022 New York) e del trasportatore incaricato del disbrigo delle pratiche doganali (Tuvia Usa inc).

E’ certo possibile che sulla bolla ci sia un errore materiale e le verifiche non sono proprio agevoli, anche perché nel frattempo Nava Milano è stata posta in liquidazione e i due rami d’azienda più significativi – Nava Design e Nava Press – sono stati venduti già qualche anno fa. Nava Design è stata acquistata da Gut Edizioni, il gruppo dell’agenda Smemoranda, mentre Nava Press è passata sotto il controllo del gruppo Rotolito Lombarda. Tuttavia, dai primi riscontri è emerso che Emc compare effettivamente nell’anagrafica clienti ereditata da Nava Press dalla vecchia Nava Milano spa, anche se da quando l’azienda è stata scorporata e ha cambiato proprietà non si è registrata alcuna movimentazione (né commesse, né pagamenti). Negli archivi c’è anche traccia di vecchi scambi di email tra Nava Milano e la società newyorkese per una commessa del valore di circa 183mila euro che riguarderebbe la stampa e l’invio di 45 bancali contenenti 19mila libri e per brochure e inviti della Fondazione Palazzo Strozzi.

Una coincidenza curiosa, quest’ultima: nel 2008 Emc è stata ceduta al Sole 24 Ore dal suo fondatore Mario Calvo Platero, fino a marzo 2017 a capo della redazione newyorkese del quotidiano e presidente di Emc, ma Platero è anche presidente della Palazzo Strozzi Foundation Usa, costola statunitense della prestigiosa Fondazione fiorentina che nel 2011 (e fino all’aprile 2016) era presieduta da Lorenzo Bini Smaghi (oggi alla presidenza di Palazzo Strozzi siede invece l’ad di Poste Italiane Matteo Del Fante). Possibile che Emc abbia ordinato merce in realtà destinata a terzi? Fonti vicine alla Fondazione negano con decisione la circostanza affermando, documenti alla mano, che Palazzo Strozzi ha ordinato e pagato per suo conto le stampe le quali peraltro sono state consegnate da Nava Milano con due diverse spedizioni totalmente slegate dalla consegna dei libri: la prima spedizione, del dicembre 2011, è stata mandata direttamente da Milano a Firenze, la seconda a New York per via aerea nel 2012.

Per quanto riguarda i libri, secondo quanto siamo stati in grado di ricostruire, Emc ha ricevuto incarico dallo stesso Sole 24 Ore di produrre due volumi in inglese sull’eccellenza manifatturiera italiana intitolati “The Italian Edge: Technology for Excellence” (2009) e “The Italian Edge – Technology for sustainability” (2013) per conto dell’Ice, Istituto nazionale per il commercio estero. Una commessa pubblica che deve aver reso bene al gruppo editoriale di Via Monte Rosa che ne ha affidato in toto la realizzazione e produzione al suo service editoriale statunitense, Emc appunto. Almeno uno dei due volumi è stato stampato da Nava Milano spa, come peraltro risulta dagli archivi dell’azienda milanese. Corrispondono anche le quantità: 19mila copie, parecchie per libri che hanno prevalentemente scopo di immagine e rappresentanza, ma c’è da dire che i volumi sono stati distribuiti un po’ in tutto il mondo a eventi, fiere, etc. Sembra però che, anche per via delle date di pubblicazione,  quei libri non abbiano a che vedere con la nave che ha attraccato nel porto di New York il 28 giugno 2011 e che – stando alla bolla di spedizione – trasportava 15,5 tonnellate di materiali stampati per la Emc.

Su quel trasporto, così come sulle eventuali altre due navi giunte a New York il buio è ancora fitto. Le 15,5 tonnellate indicate sulla bolla di spedizione sono fittizie o reali? E se sono reali, di cosa si trattava esattamente? Quanto a peso, i libri potrebbero starci (19mila copie per 7-800 grammi fanno appunto circa 15 tonnellate), ma le date non paiono coincidere e per il momento nessuno sembra in grado di fornire delle risposte certe e documentate, mentre risulta sempre più singolare la dimenticanza ad opera della vecchia gestione del Sole 24 Ore in sede di redazione dei bilanci, perché – scava scava – nel corso degli anni le attività della controllata statunitense paiono tutto fuorché irrilevanti e immateriali. Chissà se per l’assemblea degli azionisti del 28 giugno convocata per l’approvazione del bilancio 2016 del Sole 24 Ore si potrà sapere qualcosa in più. Intanto, si è chiarito che la proprietà del sito America24 fa capo all’azienda editoriale di Via Monte Rosa.

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