Esselunga, dopo il no ai cinesi la famiglia Caprotti vuole quotarla in Borsa
Dopo il no all’offerta del gruppo cinese Yida Investment, Esselunga punta alla quotazione in Borsa. Gli eredi di Bernardo Caprotti, tra cui Giuliana Albera e sua figlia Marina che hanno la quota di controllo della catena di supermercati, hanno infatti raggiunto un accordo per il riassetto. Che porterà come obiettivo finale alla quotazione di Esselunga a Piazza Affari. Secondo fonti finanziarie, i membri della famiglia hanno già definito i rapporti societari, patrimoniali e di successione. In una prima fase Esselunga acquisirà il controllo dell’immobiliare Villata Partecipazioni. Poi lo sbarco in Borsa della holding Supermarkets Italiani.
La settimana scorsa una holding cinese ha offerto 7,3 miliardi per i supermercati e la società che ha in pancia gli immobili, ma la Albera e Marina Caprotti hanno fatto sapere che Esselunga “non è in vendita”. Caprotti, nel suo testamento, si era invece augurato che gli eredi cercassero un alleato o un compratore estero. “Ahold (gruppo olandese della grande distribuzione, ndr) sarebbe ideale. Mercadona (rivale spagnolo, ndr) no”, scriveva il fondatore, scomparso nel 2016.