Una “regia occulta” dietro gli otto raid vandalici in appena 15 giorni contro sedi e mezzi del servizio giardini di Roma, tali da provocare “oltre 30.000 euro di danni”. L’ultimo blitz è avvenuto la scorsa notte a Villa Lazzaroni, in zona Colli Albani. Virginia Raggi non nomina mai mafia capitale, ma lascia sempre intendere che l’accanimento dei vandali contro il già precario servizio capitolino di manutenzione del verde sia riconducibile ai fatti venuti alla luce a cavallo fra il 2014 e il 2015. L’allusione diventa ancora più forte quando è l’assessore all’Ambiente, Pinuccia Montanari, a far notare che “il dipartimento Ambiente è stato quello maggiormente preso di mira da Mafia capitale”, come indicato “nella relazione desecretata della Prefettura”. Una serie di azioni iniziate nella notte fra il 1 e il 2 maggio, quando furono “attaccate” contemporaneamente tre sedi sparse per la città. “Il Comune – ha assicurato la sindaca – presenterà esposto alla Procura perché sembra che dietro danneggiamenti così ripetuti ci sia una regia. Sono comportamenti gravissimi da denunciare, si attacca Roma e i suoi cittadini”, aggiungendo che “sembrerebbe essere un attacco coordinato”.

GLI OTTO ATTACCHI E L’ASSALTO ALL’APPIA – Il primo blitz si è verificato il 19 aprile scorso al parco di San Sisto (I municipio) dove è stato picconato il container usato dal personale del Cev. Nella notte fra il 1 e il 2 maggio, come detto, in diversi punti: presso Villa Carpegna (XIII municipio) presso Villa Paganini (II municipio) e presso Cinecittà (VII municipio) dove ci sono state effrazioni alla recinzione e alle porte della sede. Il 12 maggio è quindi iniziato l’accanimento presso Villa Lazzaroni (VII municipio) dove si è verificata un’effrazione alla recinzione, il 14 maggio presso Villa Borghese (II municipio) dove è stata danneggiata la recinzione, le porte della sede del servizio giardini e un magazzino di materiali idraulici; quindi il 15 maggio presso l’azienda agricola tenuta del cavaliere (VI municipio) dove è stata danneggiata la recinzione e il 16 maggio di nuovo presso Villa Lazzaroni ancora con una nuova effrazione alla recinzione e danni agli arredi della Villa. I danni causati nelle otto azioni vanno dal danneggiamento di mezzi al tentativo di furto degli stessi. “Stigmatizziamo questi comportamenti gravissimi – ha detto la sindaca – perché chi attacca i mezzi del servizio giardini e li rende inutilizzabili attacca Roma e i suoi cittadini”. E’ anche vero che né il Campidoglio né i municipi interessati hanno finora deciso di dotarsi di un sistema di videosorveglianza per vigilare sul proprio materiale. “Si tratta di trovare i fondi per installare le telecamere – ha detto ancora Raggi – ma bisognerebbe chiedersi perché nessuno lo abbia mai fatto prima”.

LE “STRANE COINCIDENZE” –  L’allusione più forte al passato la fa proprio l’assessore Montanari. “L’inizio degli episodi di vandalismo coincide con il ripristino del Centro emergenza verde, e la coincidenza è davvero singolare”. L’assessora ha poi spiegato: “Abbiamo da poco approvato le Linee guida per il verde ed entro sei mesi avremo un nuovo Regolamento, nel quale abbiamo cominciato a individuare le possibilità di azione di manutenzione prioritarie per rilanciare Roma come giardino d’Europa. In effetti, i servizi per il verde cittadino sono quelli che negli anni hanno attirato maggiormente gli appetiti della presunta cricca del “mondo di mezzo”, capitanata – secondo gli atti del processo in corso di svolgimento – dal ras delle cooperative, Salvatore Buzzi. Il 4 dicembre 2014, infatti, i primi arresti coinvolsero il direttore Gaetano Altamura e il funzionario Claudio Turella, quest’ultimo “tassello importante dell’inchiesta” secondo l’accusa, indagato per corruzione aggravata, turbativa d’asta e rivelazione di segreto d’ufficio, dopo essere stato trovato con 572mila euro in contanti nascosti nella cassaforte della sua villa. La notte successiva, quella fra il 4 e il 5 dicembre 2014, ignoti si intrufolarono all’interno della sede del dipartimento Ambiente, mettendo a soqquadro proprio i locali del Servizio Giardini e portando via il pc, mentre un mese dopo, l’8 gennaio 2015, ci fu un’altra irruzione, stavolta nel deposito di via Colli della Mentuccia, con furto di materiali da lavoro.

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