È stato un faccia a faccia ad alta tensione tra Fabrizio Corona e il testimone Luigi Favoloso, fidanzato della modella Nina Moric, ex moglie dell’ex agente fotografico. Nell’udienza dell’11 aprile Corona disse che pensava che Favoloso avesse messo una bomba carta sotto casa sua lo scorso agosto. Un episodio che ha fatto scattare le indagini che hanno portato di nuovo in carcere l’ex re dei paparazzi per quei 2,6 milioni di euro in contanti trovati in un controsoffitto e in parte anche in Austria.

Il “movente”, stando alla sua versione, “era quello di ottenere la custodia di mio figlio e toglierla a me“. Favoloso, intanto, rappresentato dai legali Niccolò Vecchioni e Fabrizio Salmini, ha annunciato una querela per calunnia nei confronti di Corona e un’altra per diffamazione a carico della blogger Selvaggia Lucarelli che mandò un sms alla difesa di Corona con scritto: “Il fidanzato della Moric mi chiamò per dirmi della bomba per primo. Non era uscito neppure sui giornali. Sapeva dove era stata messa e a che ora”.

Durante l’udienza si è posta la questione delle modalità con cui sentire Favoloso, un nodo che i giudici scioglieranno in vista della prossima udienza. Il pm Alessandro Dolci ha detto di non sapere se il fidanzato della Moric sia indagato in relazione “a una nota trasmessa” in Procura dalla difesa dell’ex agente fotografico. Il pm, in ogni caso, ha dato l’ok ad ascoltare l’imprenditore come teste assistito da un legale con la possibilità di non rispondere, così come chiesto dagli stessi difensori di Favoloso. Quando i giudici hanno deciso di rimandare la deposizione all’11 maggio, Corona si è messo ad urlare. “È diritto mio e di mio figlio, non l’ha fatto la Procura, giudice lo faccia lei che è un uomo giusto”, ha detto (subito redarguito dal presidente Guido Salvini) facendo riferimento alla richiesta dei suoi difensori di sentire l’imprenditore come teste ‘puro’.  Nel frattempo Favoloso fuori dall’aula faceva presente che Corona “è stato aggressivo”. Per la prossima udienza verrà citata tra i testi anche l’ex compagna di Corona, Belen Rodriguez.

Durante l’udienza è stato sentito uno dei testi della difesa. “Nel mio quartiere, che è vicino a Scampia, tanti dei miei amici sono diventati criminali, ma io voglio dire qua che il signor Fabrizio Corona dà speranza a tante persone, a tanti giovani e ai piccoli imprenditori” ha detto il teste. Il giovane testimone napoletano ha raccontato di aver conosciuto “Fabrizio un anno e mezzo fa, sono diventato suo amico, lo portavo in giro in macchina alle serate che lui faceva e passavo quasi per il suo manager, ma non lo ero”. In una giornata, ha raccontato il teste, “riusciva a fare fino a 10 eventi e ad incassare anche 5mila euro a evento, durante un capodanno ha fatto 7-8 discoteche, da giovedì a domenica faceva anche 30-40 mila euro a settimana”.

La linea delle difesa, infatti, è che quei contanti trovati siano il ‘nero’ delle sue serate e della sua attività e che si tratti, dunque, al massimo di un problema fiscale. “Corona – ha proseguito il teste – lo volevano e lo cercavano tutti, perché lui dà speranza anche alle macellerie”. A questo punto è intervenuto il presidente del collegio Guido Salvini dicendo con ironia: “Va bene, abbiamo capito che era un’attività sociale”. Il pm Alessandra Dolci, poi, ha voluto chiedere al teste se fosse stato pagato da Corona per il suo accompagnamento alle serate: “A volte sì, a volte mi dava 300, 400, 500 euro, non mi faceva mancare nulla, ma io non lo facevo per soldi ma perché gli voglio bene, lui – ha concluso – è uno che snobba anche i malavitosi”.

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