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Giorno della Memoria, Auschwitz raccontata dai 18enni: “Quei muri sono come quelli che si vogliono alzare oggi” - 7/7

Gli "inviati" nel campo di concentramento per ilfatto.it per una volta sono Alberto, Tiziano, Biase, Irene, Elisa, Mario: "Allora milioni di persone non hanno fatto nulla per fermare l'orrore. Oggi succede lo stesso quando sentiamo ogni giorno dei migranti che muoiono nel Mediterraneo: ancora una volta uomini e donne sono solo numeri"
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di Mario Agostino
18 anni, liceo scientifico di Amatrice (Rieti)

32253142792_4c5c12cedd_zLa tragedia ci accomuna. E’ attuale per noi. Il terremoto l’ho vissuto sulla mia pelle, questa storia indirettamente ma ciò che è accaduto settant’anni fa ha una sorta di comune denominatore: la tristezza. Come loro hanno perso tutto anche molti di noi hanno perso persino la famiglia. E’ un dolore simile. Io che ho ancora i miei genitori e parenti non posso permettermi di paragonarmi al dolore dei deportati ma chi si è visto strappare mamma e papà, fratelli credo abbia provato la stessa sofferenza.

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