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Giorno della Memoria, Auschwitz raccontata dai 18enni: “Quei muri sono come quelli che si vogliono alzare oggi”

Gli "inviati" nel campo di concentramento per ilfatto.it per una volta sono Alberto, Tiziano, Biase, Irene, Elisa, Mario: "Allora milioni di persone non hanno fatto nulla per fermare l'orrore. Oggi succede lo stesso quando sentiamo ogni giorno dei migranti che muoiono nel Mediterraneo: ancora una volta uomini e donne sono solo numeri"
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Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli durante la visita con gli studenti nel campo di concentramento di Auschwitz

“Il muro dell’ex ghetto di Cracovia richiama alla memoria quelli costruiti in Europa e quello che qualcuno vorrebbe fare negli Stati Uniti d’America. La violenza patita nei campi di concentramento e sterminio è ancora presente nella storia dei nostri giorni”. L’Olocausto non è solo una storia del passato. Non racconta solo le vicende di quasi ottant’anni fa. Racconta anche di noi, del tempo che stiamo vivendo. E a dirlo sono gli occhi e il cuore dei cento giovani che hanno partecipato a uno dei viaggi della memoria in Polonia, organizzato dal ministero dell’Istruzione e dall’Unione delle comunità ebraiche. I pensieri e le parole di alcuni dei ragazzi sono uno schiaffo alla società: la lezione della Shoah non è servita. Accompagnati da Andra e Tatiana Bucci, 32403192395_a2e7121592_zdue sorelle sopravvissute ai lager nazisti, e dallo storico Marcello Pezzetti, i ragazzi hanno visitato il ghetto di Cracovia e i campi di Auschwitz-Birkenau, con ciò che resta delle camere a gas e dei forni crematori. Alcuni di quegli studenti, nel giorno in cui si ricordano le vittime della deportazione nazista e fascista, raccontano oggi quel viaggio per i lettori del Fattoquotidiano.it.
(Le foto di questo servizio sono di Marco Di Meo per il Miur)

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