Solo un capriccio da miliardario? Una megalomania da spaccone? Intanto mr…., garante assoluto della sua privacy (non vuole che si sappia il suo nome) ha regalato nientepopodimeno che un concerto di Andrea Bocelli alla Commune di Gstaad, crocevia di patrimoni a svariati zeri, nel cantone di Berna. In cambio mr… ha avuto l’uso della chiesetta del 12esimo secolo di Saanen. Il beau geste è stato molto apprezzato dai locals, panettieri, macellai, salumai che dalle 8 del mattino si sono messi in fila all’addiaccio aspettando l’apertura dell’Ufficio di Turismo. Alle nove in punta la benefattrice del comune distribuiva gratis duecento biglietti ai fortunatissimi (la chiesetta non ne contiene di più). Alle nove e dieci i biglietti erano già esauriti. Pare che Bocelli si sia rifiutato di cantare per Trump il 20 gennaio, alla cerimonia d’insediamento alla Casa Bianca, nessuno di certo si aspetta che venga gratuitamente ad “arieggiare” celeberrime liriche per la comunità di montanari. Quanto sarà costato a Mr… la sua spocchia?

“L’editoria va sempre più giù. Come d’altronde questo paese…” Parola di fatto di Lorenzo Fazio, inventore della casa editrice di razza ChiareLettere, ma si dice di nicchia, anche se pubblica premi Nobel come Dario Fo e Gianluigi Nuzzi, autore di best seller come la Via Crucis, entrambi tradotti in una quantità di lingue. Ma chi glielo fa fare a continuare a buttarsi in un un panorama troppo affollato? E’ come lanciarsi senza paracadute? Solo la bellezza collaterale di chi crede, accidentaccio, ancora in questo lavoro.
Per esorcizzare questo anatema, il giorno dopo corro alla Feltri e compro Effetti collaterali dei sogni (Voland) del neurologo Guglielmo Brayda e leggo “Quanto filtra dalle feritoie del nostro subconscio non lo elabora la nostra ragione, ma lo troviamo là, nella culla d’acqua in cui affoghiamo i nostri ricordi scomodi”. 
Accidenti che incipit (che ha già pubblicato con Mondadori nel 2000 “Clone” un genetic thriller e Assenza di scelta con Sartorio).
Adesso invece si cimenta con uno psyco-thriller con mescolanza di neuroscienza e scrittura per illuminare una storia d’amore malato. Un professore vede la realtà solo con gli occhi dello scienziato, il dramma che entra nella sua vita e diventa inaccettabile al punto da farlo rifugiare nei sogni che poi diventano la sua malattia. L’alternanza sogno-veglia diventa la dominante del libro.
Una storia d’amore raccontata attraverso la lente d’ingrandimento delle neuroscienze, che ci racconta teorie scientifiche come la nascita delle emozioni, quelle forze che ci fanno agire in modo automatico e vengono trasformate dal cervello in esperienza. Le esperienze vanno a comporre la memoria. Noi siamo le nostre emozioni o è il carattere a essere la strada maestra del nostro vero destino? Poi ci sono le descrizioni delle nevrosi che il professore annota nel diario dei giorni che verranno (anziché dei giorni trascorsi), il flusso dei pensieri e il confine tra il sogno e la veglia, che è il vero fulcro narrativo. L’invadenza dei sogni nella vita reale che è una presenza così ingombrante da rendere difficile la vita al protagonista: “I sogni possiedono tutta la forza della comunicazione non verbale…”.
So già a chi regalare “Effetti collaterali dei sogni” all’amica Roselina Salemi, esploratrice di tendenze. Con lei vado a vedere “La bellezza collaterale”, candidato a un mucchio di Oscar. Arrivo in ritardo e mi perdo il bellissimo monologo di Will Smith, un pubblicitario di successo che ha perso la figlioletta di 6 anni. Inaccettabile. Annichilimento. Perdita di ogni volontà. Scrive tre lettere rivolte al Tempo, all’Amore, alla Morte. In cerca di risposte. Che arriveranno in maniera surreale ma lo rimettono sulle buone tracce per vedere la bellezza collaterale in ogni cosa. Malgrado tutto.
Come da copione tratto da un libro spacca/cuore e sbanca/classifiche.
twitter: @januariapiromal
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