Nel giorno del compleanno del suo giovane “leader supremo”, che l’8 gennaio ha compiuto 33 anni, la Corea del Nord  assicura di poter lanciare uno dei suoi missili a lungo raggio “in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo su indicazione di Kim Jong-un“, rivendicando la pienezza del diritto di farlo. Pyongyang rinnova così la sua sfida alla comunità internazionale, dopo i numerosi test nucleari effettuati nel 2016, che avevano già messo in allarme i Paesi dell’Alleanza Atlantica. In un’intervista diffusa dalla tv statale Kctv, un portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito che il Paese possiede le tecnologie relative alle testate nucleari standardizzate e può realizzare un test di missile balistico intercontinentale (Icbm), che può avere un raggio di 13mila chilometri.

“Il nostro sviluppo di missile balistico intercontinentale – ha aggiunto – fa parte della nostra risposta davanti alla minaccia nucleare ogni volta più perversa degli Stati Uniti“. “Gli Usa continuano a denunciare i nostri preparativi come una provocazione e parlano di sanzioni come un ladro che brandisce un bastone”, ha messo in guardia il portavoce, senza fornire ulteriori dettagli sull’ipotesi del test. Già nel suo discorso di inizio anno, Kim Jong-un aveva annunciato che i missili sperimentali di gittata intercontinentale erano in fase finale di sviluppo. La Corea del Nord potrebbe essere al lavoro su un vettore in grado di poter raggiungere gli Usa. Dal canto suo il ministero della Difesa della Corea del Sud ha ribadito che Pyongyang andrà incontro a un inasprimento delle sanzioni e della pressione internazionale se effettuerà il lancio di un missile balistico intercontinentale.

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