Ultimo aggiornamento: 20:12 del 14 Dicembre 2016
Governo Gentiloni, ok del Senato (FOTO): i baciamano alla Fedeli, Razzi sempre al posto giusto, Lotti il più gettonato
Il racconto con le immagini dell'Ansa e di LaPresse della discussione sul voto di fiducia all'esecutivo
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Come sempre i senatori danno prova di stakanovismo
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Denis Verdini, il grande escluso sempre incluso
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In questo fotomontaggio il governo Renzi con la faccia di Paolo Gentiloni
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Alta concentrazione tra i banchi di Forza Italia. Emilio Floris telefona, Francesco Giro si appisola
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Il premier Gentiloni dà l'ok al discorso di Zanda che dà l'ok a Gentiloni che ha dato l'ok a molti ministri di Renzi che ha dato l'ok a Gentiloni
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Il senatore Razzi non crede ai suoi occhi: la legislatura continua
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La Pelino bacia tutti: qui con il ministro dello Sport Luca Lotti
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La Pelino bacia tutti 2: la senatrice di Forza Italia Paola Pelino con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin
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Il capogruppo della Lega Nord Gianmarco Centinaio, tra Sergio Divina (che voleva vagoni separati per gli immigrati) e Raffaele Volpi, che guida anche Noi con Salvini, partito che c'è ma non si vede. Sullo sfondo Mario Mauro, incredibilmente ex ministro
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Zanda, Franceschini, Gentiloni. Per dare un segno di discontinuità dopo la sconfitta al referendum
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Baciamano numero 1 al ministro Fedeli: il capogruppo al Senato di Ala Lucio Barani, noto cavaliere che infatti una volta fece il gesto della fellatio alle senatrici dei Cinquestelle
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Bacia le mani al ministro Fedeli anche il senatore siciliano Antonio D'Alì (Forza Italia)
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Baciamano numero 3 al ministro dello Sport Luca Lotti: il senatore di Forza Italia Franco Carraro, a lungo presidente del Coni
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Antonio Razzi ha qualche suggerimento da dare al ministro Fedeli su istruzione, scolarizzazione, in generale alfabetismo
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Gentiloni saluta l'esemplare raro di senatore a vita (Mario Monti). In Aula erano presenti Cattaneo, Monti e Napolitano. Mancavano invece Carlo Rubbia e Renzo Piano
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L'unica esclusa nel passaggio tra Renzi e Gentiloni, Stefania Giannini, ne dice quattro al capo del governo
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I banchi della Lega Nord vuoti per non sentire l'intervento del capogruppo di "Gal" Mario Ferrara. Verosimile ma no, era solo una battuta
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I complimenti del ministro del Lavoro Giuliano Poletti al premier Gentiloni. Poletti aveva appena detto che il governo non avrà vita lunga
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Il ministro alfaniano con delega alla Famiglia Enrico Costa e la relatrice della legge sulle nuove famiglie (le unioni civili) Monica Cirinnà. L'aria, per così dire, è frizzantina
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I grillini se ne vanno dopo l'intervento della loro capogruppo. I parlamentari M5s sono sempre in forma, grazie ai continui saliscendi dall'Aventino
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Tra i banchi di Ala è sempre festa: Verdini e la sua band rock'n'roll. "Questa volta non c'entro" sorride sollevato Barani, all'estrema destra
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Il ministro per la Coesione Territoriale Claudio De Vincenti rende omaggio al presidente negletto Mario Monti: fu il Professore a portarlo al governo per la prima volta. E da allora non si è mai mosso da lì
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Razzi è sempre dove bisogna essere. Qui si precipita addosso al nuovo presidente del Consiglio Gentiloni. Il neoministro De Vincenti se la ride perché Razzi non ha idea di chi sia
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La Madia spiega a Lotti come si fa una riforma. Delrio si trattiene e fa finta di non sentire
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Berlusconiane di lotta e di governo: Paola Pelino e Annamaria Bernini (Fi) e Beatrice Lorenzin (Ncd). Il ministro della Salute sta consigliando un collirio. (O forse un rimmel buonissimo)
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Qui Alfano mentre ascolta il senatore della Lega Stefano Candiani che gli ricorda che il suo inglese non è proprio da alta diplomazia. Il ministro si volta, torna indietro, finisce di ascoltarlo e poi commenta con marcato accento agrigentino
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"Le istituzioni sono di tutti e 20 milioni di cittadini hanno espresso chiaramente la loro volontà: tornare a decidere il prima possibile chi deve governare l’Italia e con quale Paese" ha detto la capogruppo M5s Michela Montevecchi. Poi i grillini se ne sono andati lasciando il testo della Costituzione che peraltro dice che in presenza di una maggioranza, il capo dello Stato deve dare l'incarico per un nuovo governo
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Paolo Romani, mosso a compassione, prima di dire no alla fiducia, incoraggia un presidente del Consiglio che non è mai stato così "pro tempore"
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Catfight fuori tempo massimo per il ministero dell'Istruzione
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Il capogruppo del Pd Luigi Zanda alle spalle del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Per guardargliele, per coprirgliele o per trasmettere il caloroso messaggio del segretario Pd di stare comunque sereno
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Il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli fa così ma, tranquilli, non è né per la questione della laurea né per la sua frase di un mese fa: "Se vince il No, lasciamo tutti le poltrone"
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D'Anna grida qualcosa verso l'altra metà dell'emiciclo. Chissà se era una citazione di Tommaso Moro o la battuta sul "sotto Boschi" (che trovate nella sezione politica)
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Un po' di saggezza è rimasta al Senato: Sergio Zavoli saluta il ministro dell'Interno Marco Minniti
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C'è già arietta tra Minniti e Gentiloni
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Lotti è stato il più gettonato. E' recordman di strette di mano, baci, abbracci, occhiolini, saluti, pacche ricevute: qui con il senatore-albergatore Raffaele Ranucci (Pd)
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Il "sorrisètto sulla faccia" della senatrice Paola Taverna
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"Universalità tutele" ha scritto Gentiloni nei suoi appunti parlando di lavoro. Ma, dimenticando chi era il premier fino a dieci giorni fa, gli è partita la frizione: "Senza slogan" ha detto in Aula, fuori copione
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Il governo inizia a tutta birra: la parola chiave degli appunti di Gentiloni è "transizione"
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Ogni mattina un parlamentare grillino sa che dovrà essere più veloce del commesso per esibire un cartello in Aula. Ogni giorno un commesso sa che dovrà essere più veloce di un grillino per strappargli via un cartello dalle mani