Il Tribunale di Roma ha oscurato 152 siti che, in modo illegale, garantivano la visione di match dei più importanti campionati di calcio e film appena usciti nelle sale cinematografiche. Con questo atto continua la battaglia della magistratura italiana contro i portali web che offrono, quotidianamente, la possibilità di guardare gratis in particolare eventi sportivi di livello internazionale. Si tratta di uno dei più grandi sequestri in questo ambito fatto in Italia. “Rojadirecta.tv”, “Socceryou.com”, “Filmsenzalimiti.com” e “Altadefinizione.video” sono solo alcuni dei domini raggiunti dal provvedimento dei magistrati capitolini. Nomi notissimi tra i tanti utenti che cercano di “scroccare” la visione di una partita di calcio, frodando le pay tv che offrono il servizio a pagamento.

Il decreto di sequestro è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari, Alessandra Boffi, ed eseguito dalla Guardia di Finanza. Il provvedimento dispone, quindi, l’oscuramento dei diversi portali “pirata”. Secondo il giudice i siti individuati violano le norme a tutela del diritto d’autore. Il procedimento, come si legge nel provvedimento del giudice di piazzale Clodio, era stato aperto il 17 ottobre scorso a seguito “della comunicazione della notizia di reato del Nucleo Speciale per la radiodiffusione e l’editoria della Guardia di Finanza a tutela degli enti titolari dei programmi diffusi”. Quello di oggi non è il primo provvedimento emesso dal tribunale capitolino di questo genere. Il 25 gennaio dello scorso anno i finanzieri del Comando unità speciale hanno proceduto all’oscuramento di 124 siti web dopo una denuncia presentata da Sky Italia. Anche in quel caso ad essere presi di mira furono i portali che trasmettevano numerosi eventi sportivi e interi campionati di più discipline sportive, nonché concerti musicali e opere cinematografiche e televisive senza possedere i relativi diritti, appartenenti a molteplici operatori delle tv a pagamento e non, nazionali ed estere. In quel caso fu accertato che i siti offrivano contenuti pirata sia in modalità “streaming live” cioè in diretta, sia in “streaming on demand“, a richiesta degli utenti.

Tutti i siti, posizionati su server all’estero, riportavano veri e propri palinsesti organizzati per facilitare la scelta del programma preferito. La loro fonte di guadagno principale è legata ai banner pubblicitari inseriti nel corso delle trasmissioni in percorsi che lo spettatore è obbligato a seguire. Le indagini, volte ad identificare le persone coinvolte nell’illecita attività, sono tuttora in corso.
Secondo recenti stime, i danni provocati dallo streaming e downloading illegali sarebbero superiori ai 3 miliardi di euro annui, di cui la metà relativamente ai soli settori cinematografico e musicale. Un cittadino italiano su 3 parrebbe, sempre secondo tali recenti stime, fruire di contenuti audiovisivi non originali, con un danno quantificabile in 500 milioni di euro per il settore

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