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Amazzonia, il governo brasiliano intervenga in difesa dei popoli indigeni

Amazzonia, il governo brasiliano intervenga in difesa dei popoli indigeni
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Sono giorni decisivi per il futuro di numerose popolazioni indigene che vivono in Amazzonia. Il Ministero della Giustizia brasiliano ha infatti tempo fino al 27 novembre per decidere se approvare, rinviare o negare la demarcazione ufficiale di numerosi territori indigeni, incluso quello di Sawré Muybu, nello Stato del Parà, dove gli indigeni Munduruku vivono da generazioni.

Gli indigeni Munduruku chiedono da anni il riconoscimento legale e la perimetrazione dei loro territori. Per questo, insieme a oltre un milione di persone (oltre 70 mila firme in Italia) che in tutto il mondo hanno firmato il nostro appello, sosteniamo la lotta dei Munduruku contro la costruzione di un gigantesco complesso di dighe idroelettriche che metterebbe in pericolo le loro terre, nel cuore della Foresta Amazzonica.

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Lo scorso aprile la Funai, l’agenzia brasiliana responsabile per la protezione dei popoli indigeni e per la tutela delle loro terre, ha compiuto un primo importante passo riconosciuto il territorio di Sawré Muybu come territorio tradizionale degli indigeni Munduruku, ai sensi dell’articolo 231 della Costituzione brasiliana. In base a questo articolo, lo Stato brasiliano ha l’obbligo di delimitare le terre tradizionalmente occupate dai popoli indigeni in modo che questi ultimi ne prendano possesso in modo permanente, assumendo la titolarità esclusiva di questi terreni, inclusi i fiumi e i laghi che li attraversano.

Una decisione che ha reso possibile la cancellazione della licenza di costruzione della mega-diga di São Luiz do Tapajós, la più grande delle 43 che minacciano il fiume Tapajós. Resta però la possibilità che vengano costruite 42 dighe, un grave pericolo per il cuore dell’Amazzonia che solo la demarcazione ufficiale del territorio dei Munduruku potrà sventare.

La Foresta amazzonica appartiene ai popoli indigeni, che la preservano e proteggono. La legittima lotta dei Munduruku in difesa delle proprie terre e della Foresta Amazzonica potrebbe risultare vana se si dovesse procedere con l’edificazione di decine di dighe sul fiume Tapajos. Il governo brasiliano ascolti le centinaia di migliaia di persone che in tutto il mondo hanno deciso di schierarsi al fianco dei Munduruku e proceda subito ufficialmente con la demarcazione delle terre indigene.

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