C’è un progetto di fusione tra due colossi del nucleare che preoccupa, e molto, il Movimento 5 Stelle. Un progetto “curato direttamente dal ministero dello Sviluppo economico” che “sarebbe stato già discusso anche con i vertici delle due società”. Una vicenda delicata, soprattutto, per il ruolo e la rilevanza dei due potenziali contraenti.
MATRIMONIO ATOMICO – Da una parte la Società gestione impianti nucleari (Sogin), interamente partecipata dal ministero dell’Economia (Mef), che si occupa del decommissioning – ossia dello smantellamento – delle vecchie centrali nucleari italiane di Trino, Caorso, Latina e Garigliano, degli impianti Enea di Saluggia, Casaccia e Rotondella nonché dell’impianto Fabbricazioni nucleari di Bosco Marengo. Dall’altra, l’Ansaldo Nucleare, la spa specializzata proprio nella realizzazione di centrali atomiche di terza generazione, controllata al 100% da Ansaldo Energia. Il cui 40%, per un valore di 400 milioni di euro, è passato alla cinese Shangai Electric in base ad un accordo di cessione sottoscritto con il Fondo strategico italiano. Ansaldo Energia è partecipata al 44,84% da Cassa depositi e prestiti Equity, che si è impegnata ad acquistare entro il 2017 il rimanente 15% da Finmeccanica.
INTRECCIO NUCLEARE – Un intreccio ancor più preoccupante, come sottolinea l’interrogazione parlamentare presentata al Senato dal M5S a prima firma Gianni Girotto, tenuto conto che nel 2010 è stato “affidato a Sogin il compito di localizzare, realizzare e gestire il Parco Tecnologico e il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività nucleari” delle vecchie centrali dismesse. Oltre a quelli “industriali, di ricerca e di medicina nucleare”. Il deposito, cioè, dove confluiranno tutte le scorie italiane. Alla Sogin, ricorda ancora Girotto, compete inoltre “il coordinamento delle attività previste dall’accordo stipulato tra il governo italiano e la Federazione Russa nell’ambito del programma ‘Global Partnership’ che riguarda lo smantellamento dei sommergibili nucleari russi e la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile irraggiato”. Mentre Ansaldo Nucleare è, a sua volta, impegnata “nella realizzazione e nella manutenzione di reattori nucleari in Cina, in Romania e in Slovacchia”.
ARRIVANO I CINESI – Insomma, un settore strategico per il Paese, con importanti implicazioni sul piano della sicurezza nazionale. Per questo il M5S ha chiesto ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia, Carlo Calenda e Pier Carlo Padoan, conferma dell’esistenza del progetto di fusione. E, in caso affermativo, “se non ritengano rischioso concedere attività rilevanti per la politica e la sicurezza nazionale, come quelle del decommissioning e della realizzazione e gestione del deposito nazionale di rifiuti nucleari”, attualmente affidato alla Sogin, “a società con capitale straniero”. Uno scenario che, secondo Girotto, richiederebbe il “pieno coinvolgimento del Parlamento”.
Twitter: @Antonio_Pitoni