Renzisfrutta la tragedia per ricucire il Pd“. Per questo “fa ridere l’appello all’unità”. Errani non può fare il commissario per la ricostruzione nel Lazio e nelle Marche perché ora “serve un profilo al di fuori del sistema dei partiti”, mentre l’ex presidente di Regione “è in politica dal 1983, è stato governatore dell’Emilia Romagna per ben 3 volte ed è già stato commissario” in Emilia per il post-sisma 2012. Insomma, Renzi ha “già perso la prima occasione di fare le cose per bene”. Ieri era stato Matteo Salvini a criticare la nomina possibile di Vasco Errani. Oggi è il Movimento Cinque Stelle con uno dei suoi leader, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Con la presa di posizione del principale partito avversario del Pd si manifesta l’impossibilità che accada ciò che il capo del governo ha auspicato a più riprese in questi giorni, cioè l’unità di tutte le forze politiche in questa fase d’emergenza, specie sul progetto Casa Italia con il quale l’esecutivo vuole avviare un piano di messa in sicurezza degli edifici in zone a rischio sismico. Anche perché contro la scelta di Errani si schierano anche parte di Forza Italia e la Lega Nord.

Di Maio: “Renzi gestisce l’emergenza con logiche di partito”
Il membro del direttorio del M5s si era detto “sgomento” perché “un presidente del Consiglio che poche ore fa ha guardato negli occhi i sopravvissuti dell’ennesimo terremoto e adesso pensa di sfruttare la tragedia per ricucire il Pd affidando l’incarico” a Errani. Secondo Di Maio, Renzi “gestisce un’emergenza con le logiche del congresso di partito” e Errani “non può essere commissario”. “Farebbe sorridere se non incazzare – continua il vicepresidente di Montecitorio – che Renzi prima lascia trapelare il nome di Errani e poi dopo fa appello all’unità. L’unità dovrebbe esserci sulle scelte. Qualcuno mi ha criticato perché nelle ore successive al terremoto ho subito dichiarato che avremmo controllato euro su euro, carta su carta per evitare una seconda L’Aquila o una seconda Emilia. Preferisco essere criticato oggi per aver messo in dubbio la scelta di chi gestirà i fondi, piuttosto che pentirmi quando i nodi verranno al pettine”. Di Maio racconta che “i cittadini che incontro in questi giorni per strada mi dicono tutti la stessa cosa: ‘Controllate! Non ci fidiamo di loro’. Ed hanno ragione”. “Nel Paese più corrotto d’Europa, un Governo dovrebbe prendere le migliori decisioni nell’interesse di tutti, invece non ce la fanno: anche questa volta cercano di trarne un vantaggio politico” conclude.

Il Pd: “Usano Errani per la solita rissa, anche sul sisma”
A Di Maio risponde il senatore renziano Andrea Marcucci: “Per il M5S l’importante è rompere la coesione nazionale. Di Maio usa il nome di Errani solo per creare la solita rissa, anche sul terremoto. L’ex governatore dell’Emilia Romagna ha grande esperienza ed è al di sopra di ogni sospetto, difetti insormontabili per la Casaleggio ed associati”. “A leggere certe dichiarazioni e certi giudizi malevoli – aggiunge il senatore della sinistra Pd Federico Fornaro – appare evidente il tentativo in atto di strumentalizzazione dell’ipotesi di nomina di Vasco Errani a commissario straordinario per la ricostruzione. Errani, invece, sarebbe semplicemente la persona giusta al posto giusto”. Per il deputato Matteo Colaninno “ancora una volta i pentastellati fanno prevalere la polemica, non curanti del fatto che ci sono centinaia di persone a cui dobbiamo pensare con urgenza e responsabilità. Errani ha dimostrato di essere un validissimo amministratore e soprattutto di aver guidato con lungimiranza il processo di ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia”.

M5s: “Post-sisma Emilia sfociò in inchiesta mafia” In precedenza i Cinquestelle avevano attaccato Errani attraverso un tweet del deputato emiliano (di Modena) Michele Dell’Orco: “Renzi nomina il disoccupato #Errani commissario #terremoto. Nel 2012 la ‘sua’ ricostruzione è sfociata nell’inchiesta per mafia Aemilia…”. Dichiarazione che ha provocato la replica dei parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra e Stefano Vaccari: “Il deputato 5 stelle Dell’Orco straparla, o peggio, se parla con convinzione allora diffama. Perché se c’è un aggettivo che chi lo conosce associa al nome Vasco Errani è onesto, oltre che competente”. “Far intendere, come fa il collega Dell’Orco con il suo tweet, che ci sia una qualsivoglia connessione tra la nomina di Errani a commissario straordinario per il sisma nel 2012 e l’inchiesta Aemilia è mistificare la realtà perché se c’è una cosa per cui Errani ha lavorato, in questi anni, è proprio l’obiettivo per cui ogni euro speso per il cratere sismico fosse rintracciabile e impiegato in maniera legittima”. Errani, precisano i deputati del Pd, “non è un ‘disoccupato'”, ma “un amministratore che, quando è stato coinvolto in una inchiesta, ha deciso di fare un passo indietro e attendere tutti i gradi di giudizio e la completa assoluzione”.

No a Errani anche da Fi e Lega (tranne Maroni) Sul no a Errani l’asse attraversa quasi tutte le opposizioni. Accanto al M5s, anche pezzi di Forza Italia e Lega Nord (con l’eccezione già emersa ieri di Roberto Maroni). Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Fi) conferma al governo la disponibilità a collaborare in questa fase di emerganza, ma sottolinea che “è certamente un avvio sbagliato quello della nomina di Errani a commissario. Renzi dà l’impressione di voler risolvere problemi interni legati al Pd e di non tenere in considerazione gli esiti negativi della ricostruzione in Emilia nella fase in cui Errani era presidente della Regione”. Più aspri i toni del capogruppo della Lega Nord al Senato Gianmarco Centinaio, che segue la linea del segretario Salvini: Errani, dice “ha fallito completamente, vorremmo evitare un fallimento due. Chiediamo a Renzi di non fare nomine in base a logiche di equilibrio interne”.

E però è proprio Maroni a ribadire l’apprezzamento per l’ex collega dell’Emilia Romagna: “Io, da presidente, mi sono ritrovato con la Lombardia che dopo il terremoto del 2012 aveva ottenuto una percentuale di risarcimento inferiore a quella che ci spettava, mentre l’Emilia ottenne di più. Ne abbiamo parlato e Errani ha accettato la redistribuzione dei successivi risarcimenti. Non ho motivi per essere ostile alla nomina”.

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