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Ultimo aggiornamento: 18:11 del 14 Luglio 2016

Voucher, Camusso (Cgil): “Vanno aboliti, servirebbero 150 anni di lavoro per accedere a pensione minima”

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“C’è una strada che non mi convince mai: visto che l’illegalità dà fastidio e può creare problemi, allora abbassiamo l’asticella. Basta pensare ai comportamenti illegittimi che sono stati resi legittimi, in questo modo si giustifica inciviltà e competizione illegale tra le imprese. E noi, invece, pensiamo che abbiamo bisogno di imprese di qualità”. Così Susanna Camusso, segretario generale Cgil, parla di voucher lavoro, caporalato e cancellazione del reato di somministrazione fraudolenta, intervenendo a Roma alla ‘Accademy 2016’ di Confagricoltura. Sul tema dei voucher, il presidente Inps Tito Boeri dice: “Sono stato fra i primi a denunciarne l’uso patologico. Se il proposito dei voucher era quello di far emergere il lavoro nero in agricoltura, io mi sarei aspettato che si sviluppassero lì. Invece – continua Boeri – il problema è che l’uso dei voucher in Italia viene abusato in settori dove non c’era lavoro nero ed è diventato un modo per i datori di lavoro per risparmiare sul costo del lavoro, che provoca dei problemi di lungo periodo nei lavoratori che ne usufruiscono che non hanno tutela e non avranno coperture previdenziali adeguate in futuro”. “E’ un istituto nato male e incorreggibile. Il lavoro occasionale esiste, ma – conclude la Camusso – non è possibile che ci siano milioni di lavoratori impiegati in quel modo. Sfiderei chiunque a dire che ci sia possibilità di farsi una previdenza con 0,75 centesimi di euro di contributo Inail e di contributo previdenziale per ogni voucher utilizzato. Ci vorrebbero 150 anni di lavoro per accedere a una pensione minima

 

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