Il mondo FQ

Tangenti Nigeria, il numero uno di Eni Descalzi convocato dai pm. “Non andrà, presenterà una memoria”

L'amministratore delegato è indagato insieme al predecessore Scaroni, ad altri manager e al faccendiere Bisignani per le presunte mazzette pagate dal Cane a sei zampe per aggiudicarsi lo sfruttamento di un giacimento di petrolio
Tangenti Nigeria, il numero uno di Eni Descalzi convocato dai pm. “Non andrà, presenterà una memoria”
Icona dei commenti Commenti

Il numero uno di Eni Claudio Descalzi è stato “invitato a comparire” dai pm di Milano Fabio De Pasquale, Isidoro Palma e Sergio Spadaro, che indagano sulle presunte tangenti pagate dal gruppo petrolifero italiano per aggiudicarsi un giacimento in Nigeria. Ma, secondo Repubblica, il manager che all’epoca dei fatti guidava la divisione Oil & gas e per quella vicenda è indagato per corruzione internazionale ha declinato, esercitando il diritto di non presentarsi. Tramite il suo avvocato, l’ex ministro della Giustizia Paola Severino, ha fatto sapere che depositerà invece una memoria per spiegare la sua posizione. Intanto nei prossimi giorni, riporta il quotidiano di Largo Fochetti, dovrebbero essere convocati anche gli altri italiani coinvolti, e a luglio potrebbe arrivare l’avviso di conclusione dell’indagine.

Secondo la procura alcuni pubblici ufficiali africani come l’ex ministro del petrolio Dan Etete, l’ex presidente Goodluck Jonathan e il figlio dell’ex dittatore Sani Abacha hanno ricevuto una mazzetta a nove zeri dal Cane a sei zampe in cambio della concessione del campo di esplorazione petrolifera Opl 245 da parte della società Malabu di cui era rappresentante Etete. Questo “in violazione della riserva di quote alle società locali, a un prezzo vantaggioso e con benefici fiscali e di esclusiva”.

Stando a quanto scritto da Repubblica in aprile, sul miliardo di euro pagato 200 milioni sono stati “retrocessi” per remunerare “amministratori e dirigenti di Eni”. Oltre a Descalzi sono indagati per corruzione internazionale anche il predecessore di Descalzi Paolo Scaroni, l’ex capo della Divisione esplorazioni Roberto Casula, l’ex vicepresidente di Eni Nigeria Vincenzo Armanna, il manager Gianluca di Nardo e il faccendiere Luigi Bisignani, ritenuto l’intermediario dell’affare. Armanna negli ultimi mesi è stato sentito quattro volte per chiarire la dinamica di assegnazione della licenza.

AGGIORNAMENTO

l’Ing. Roberto Casula è stato assolto con sentenza passata in giudicato nel processo c.d. OLP 245 e la sua posizione è stata archiviata per quel che riguarda il reato di corruzione internazionale per la c.d. vicenda congolese.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione