Hotspot illegali, luoghi di respingimento più che di prima accoglienza, dove le leggi italiane, la convenzione di Ginevra e le leggi europee sul diritto d’asilo sono violate quotidianamente. E’ questa la denuncia che diverse organizzazioni umanitarie, come: Arci, Medici senza Frontiere, il Consiglio italiano per i rifugiati e tante altre sedute al tavolo nazionale Asilo, hanno fatto in Senato. “Abbiamo riscontrato gravi violazioni dei diritti umani, vengono fatte discriminazioni in base alla nazionalità, sono espulsi automaticamente gambiani o nigeriani, quando la procedura prevede di valutare la storia individuale del soggetto richiedente asilo” è quanto afferma Luigi Manconi, il presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani in Senato. “Non viene fornita assistenza di base, nessuna cura sanitaria, vengono sbattuti per strada anche senza beni primari come vestiti o cibo. Senza nessun tipo d’informazioni, senza l’ausilio di interpreti sono costretti a firmare un foglio di via in cui c’è scritto che entro una settimana devono lasciare il paese. Procedure illegittime che sono state cassate anche nei tribunali dove abbiamo impugnato tali provvedimenti di respingimento differito” spiega Filippo Miraglia, presidente Arci. “Anche i minori, che secondo legge dovrebbero essere accolti in ogni caso, sono stati sottoposti a tale procedura discriminante” aggiunge Christofer Hein a capo del Consiglio italiano per i rifugiati. Le organizzazioni chiedono al governo di poter monitorare gli Hotspot e fornire assistenza e informazioni sul diritto d’asilo ai migranti appena sbarcati in Sicilia

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