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“Usciamo dal bozzolo”, la casa editrice per bambini gestita dai disabili. “Ecco la nostra rivoluzione culturale”

E' nata nel quartiere della Magliana, a Roma, grazie all'associazione La lampada dei desideri. Quattro i disabili impiegati all'interno dell'azienda, affiancati da tre professionisti a partita Iva. Uno dei ragazzi coinvolti: "Sono su una sedia a rotelle, ma non sono stupido. Dovete tener conto del mio lavoro di autore"
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Una casa editrice per bambini gestita completamente da disabili. E lanciata grazie a una campagna di crowdfunding che è riuscita a raccogliere poco più di 20mila euro. Si chiama Usciamo dal bozzolo il progetto imprenditoriale avviato nel cuore del quartiere della Magliana, a Roma, grazie all’impegno dell’associazione La lampada dei desideri.

Nato nel 2013 grazie alla donazione dei locali dove oggi ha sede, il progetto guidato da Paola Fanzini si occupa di seguire una sessantina di persone diversamente abili: “Da noi ci sono ragazzi down, con ritardi mentali lievi o gravi, disabili motori, autistici. Andiamo dai 20 ai 65 anni”. Gli ospiti sono coinvolti nelle attività più varie, dai laboratori di cucina allo zumba, dallo shiatsu alla pittura. Ci sono anche un coro e un’orchestra, che è stata ironicamente battezzata “La banda della Magliana”. E poi c’è la partecipazione alle trasmissioni del network 11radio, una web radio lanciata dall’XI Municipio della capitale.

“Con i ragazzi ci è venuta l’idea di creare un audiolibro. Si intitola Le avventure del lupacchiotto curioso: utilizzando la scrittura collettiva e il metodo di don Milani sono stati i nostri ospiti a creare la favola, inventando i personaggi, i dialoghi e la storia. Mentre quelli che non verbalizzano hanno disegnato le illustrazioni”. E sono le voci dei disabili della Lampada dei desideri che hanno dato vita ai protagonisti di questa favola. “Ad aprile dello scorso anno lo abbiamo presentato al pubblico. Ad un certo punto Fabrizio, uno dei nostri ragazzi, ha gridato: ‘Per noi non è stato un gioco’ – racconta Fanzini -. Quando poi siamo saliti sul palco ha insistito: ‘Applaudite un libro che non avete nemmeno letto, il fatto che io sia su una sedia a rotelle non significa che sia stupido, dovete tener conto del mio lavoro di autore‘”. Per i volontari una vera e propria rivelazione: “Pensavamo di essere arrivati all’apice e invece ci chiedevano di più. È in quell’occasione che ci è venuta l’idea di creare una casa editrice”.

Qualche mese per definire il progetto, poi a dicembre è stata lanciata una campagna di crowdfunding sulla piattaforma KissKissBankBank, che in poche settimane ha centrato l’obiettivo di raccogliere 20mila euro. Ovvero “i soldi per i primi sei mesi di attività”. Risorse che serviranno per coprire i costi di stampa e distribuzione, per partecipare alle fiere di settore e per stipendiare i lavoratori. Saranno quattro i disabili effettivamente impiegati all’interno dell’azienda, affiancati da tre professionisti a partita Iva che si occuperanno della distribuzione, della comunicazione e della mediazione sociale. “Abbiamo chiamato questa raccolta fondi Usciamo dal bozzolo perché è qui che la vita ha messo questi ragazzi ed è qui che la famiglia continua a tenerli”. Detto altrimenti, mentre il Parlamento discute della legge sul “Dopo di noi”, per dare una prospettiva ai disabili dopo la morte dei genitori, alla Magliana questa prospettiva si prova a costruirla concretamente.

“Questo progetto può dare ai nostri ragazzi la possibilità di autodeterminarsi”, dice Fanzini. Certo, ammette, “è difficile pensare ad un’occupazione per i disabili intellettivi. Ma quello che vogliamo realizzare noi è instillare una rivoluzione culturale”. Per realizzarla, però, servono altri finanziamenti. I 20mila euro raccolti copriranno i costi dei primi sei mesi di attività, l’associazione sta partecipando ad altri bandi per ottenere ulteriori risorse, ma lancia un appello a chiunque voglia sostenere il progetto. E aiutare questi ragazzi ad uscire dal bozzolo una volta per tutte.

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