“Non c’entriamo nulla con Mafia Capitale, non c’è stato mai un atto opaco di questa amministrazione, non abbiamo mai dato un appalto a Buzzi, querelerò chiunque dica il contrario, ci vogliono cacciare per i ‘sembrerebbe’, è un golpe organizzato dai poteri forti, questa è la macchina del fango”. Così Il presidente del VI municipio di Roma Marco Scipioni si difende nel giorno della mozione di sfiducia contro di lui presentata in aula da alcuni consiglieri del suo stesso partito, il Pd e appoggiata dal M5s e dai consiglieri della lista Noi con Salvini. “Questo è fuoco amico, il commissario Matteo Orfini vuole le mie dimissioni a causa di dossier falsi, informazioni errate sulla nostra giunta, forse oggi non avremo i numeri ma abbiamo dalla nostra la ragione” spiega Scipioni, sostenuto ancora da una parte del Pd, ormai spaccato. “Questo municipio non è attenzionato dalla Commissione anti-mafia, il prefetto Gabrielli lo ha detto chiaramente, non siamo nella lista dei municipi coinvolti in mafia capitale, il M5s fa campagna elettorale e usa questa kermesse in maniera strumentale, ma pensi alle sue giunte infiltrate dalla Camorra

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Roma, Pd sfiducia il presidente del VI municipio e scoppia la rissa in aula. M5S: “Teatrino indecente”

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