La Silicon Valley batte la Old Economy, soprattutto quella legata al petrolio. Facebook supera ExxonMobil e si afferma come la quarta società al mondo per capitalizzazione di mercato. A precederla Apple, Google e Microsoft. E proprio al vertice arriva lo scossone: Alphabet, la holding a cui fa capo Google, strappa ad Apple lo scettro di regina del mondo per capitalizzazione di mercato, come riporta l’Ansa.

Unico neo in una Silicon Valley che domina la scena dei mercati a stelle e strisce è Yahoo!. La società guidata da Marissa Mayer si appresta ad annunciare una drastica cura dimagrante, tagliando il 15% della forza lavoro e chiudendo alcune divisioni. Una mossa per rendere Yahoo! più snella e agile nel navigare i cambiamenti e che consente a Mayer di guadagnare tempo e affilare le armi contro Starboard Value. L’hedge fund azionista di Yahoo! ha chiesto cambi al vertice e la vendita delle attività internet. Alcune società hanno espresso interesse per una possibile acquisizione, ma il consiglio di amministrazione di Yahoo! non ha per il momento avviato alcuna trattativa seria. Mayer al momento resiste alle pressioni e non sembra intenzionata a lasciare la guida della società.

Guidata dal successo di Google e Apple la Silicon Valley è salita alla conquista del mondo, complice anche il crollo delle quotazioni del petrolio che stanno creando non poche difficoltà ai colossi del settore. La conferma arriva con la stangata di S&P. Con i prezzi del petrolio che affondano, l’agenzia taglia la propria valutazione su Shell e mette il rating sotto osservazione con implicazioni negative. Sotto osservazione con possibilità di downgrade anche i rating di altre cinque colossi europei, inclusa Eni.

Il sorpasso di Facebook ai danni di Exxon né è un’altra dimostrazione. Scavalcando Exxon, il social network supera anche Berkshire Hathaway, la holding guidata da Warren Buffett. E spaventa Google. Superata Apple, è Facebook a far tremare Google. In palio, in questo caso, c’è il mercato della pubblicità digitale mobile, dove Facebook ha compiuto passi da gigante. E’ proprio la voce della pubblicità che sarà il ‘termometro’ della trimestrale di Google, attesa dopo la chiusura di Wall Street. Google ha il 33% dei ricavi del mercato globale dell’internet mobile, a fronte del 17% di Facebook. Ma il social network è stato più rapido a muoversi nel mobile e questo potrebbe costare a Google. Gli analisti si attendono un aumento dell’utile per azione di Google del 18% a 8,10 dollari per azione.

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