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Oregon, blitz dell’Fbi contro la “rivolta dei cowboy”. Arrestato leader Ammon Bundy, un morto

Le forze dell'ordine sono intervenute contro la milizia paramilitare di destra che occupava dal 2 gennaio un sito federale: una protesta contro il governo centrale accusato di vietare agli allevatori di pascolare il proprio bestiame all’interno delle terre federali e cacciare all’interno delle riserve naturali. Sette arrestati
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Ammon Bundy, il leader della milizia paramilitare di destra che occupava dal 2 gennaio un sito federale nell’Oregon orientale, è stato arrestato dopo uno scontro a fuoco con la polizia. Con lui sono finite in manette altre sette persone, tra le quali il fratello Ryan Bundy. Nel corso del confronto con la polizia, hanno riferito le forze dell’ordine e l’Fbi, è morta una persona disarmata, mentre un’altra è stata ferita in maniera non grave ed è ora ricoverata in ospedale. Ora il timore è che la protesta possa degenerare.

Lo scontro a fuoco si è verificato lungo la Highway 395, una strada dell’area rurale dell’Oregon, a una cinquantina di chilometri a sud est di Burns, nella contea di Harney, nella quale Bundy e il suo gruppo di Cittadini per la libertà costituzionale si erano asserragliati.

L’occupazione del Malheur National Wildlife Refuge, battezzata “rivolta dei cowboy“, è stata l’ultima fiammata della cosiddetta Sagebrush Rebellion, un conflitto vecchio di decenni nato per il controllo da parte del governo degli Stati Uniti di milioni di acri di terra in Occidente. Il governo federale è accusato di vietare agli allevatori di pascolare il proprio bestiame all’interno delle terre federali e cacciare nelle riserve naturali. Stavolta la miccia era stata l’arresto di due allevatori locali che avevano appiccato incendi nella terra federale.

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