L’anno del Giubileo è appena iniziato ma di fedeli in Vaticano ne arrivano meno: rispetto all’anno scorso sono quasi dimezzati. Nel 2015, infatti, 3 milioni e 200mila persone hanno partecipato a incontri con il Papa tra udienze generali, udienze speciali, celebrazioni liturgiche e Angelus. Nel 2014 erano stati quasi 5 milioni e 900mila mentre nel 2013, primo anno di pontificato di Bergoglio, erano stati 6,6 milioni. Se è vero che l’Anno Santo è cominciato a 2015 quasi terminato, l’inizio non è stato incoraggiante dal punto di vista numerico: come riporta Repubblica, nel mese di dicembre i fedeli che hanno partecipato a incontri pubblici con il Papa sono stati 324mila, il 30% in meno rispetto all’ultimo mese dell’anno scorso quando era stati 461mila.

Per padre Federico Lombardi, portavoce Vaticano, la motivazione principale di questo calo è la fine dell’effetto novità portato da Papa Francesco. “Siamo tornati a cifre più normali dopo quelle dei primi tempi del pontificato – spiega – quelle sì assolutamente straordinarie. Certo – aggiunge – il Papa non misura l’efficacia del suo servizio sul numero dei partecipanti agli incontri in Vaticano, anche se le cifre di cui parliamo sono sempre molto elevate”. Ma ad attirare molto fedeli in Vaticano nel 2013 e il 2014 oltre all’elezione di Papa Francesco, ci sono stati altri eventi straordinari come le canonizzazioni di Wojtyla e Roncalli. Infine nell’ultima parte di quest’anno a tenere lontano i fedeli da Roma sono stati gli attentati di Parigi. “In questi ultimi mesi poi – spiega padre Lombardi – il clima e le preoccupazioni dopo gli attentati terroristici probabilmente hanno portato a una certa diminuzione delle folle, date anche le misure di sicurezza necessarie, ma che possono aver scoraggiato”.

Il portavoce del Vaticano ha poi voluto ricordare come il pontificato di Papa Francesco sia impostato sulla diffusione del messaggio cristiano in tutto il mondo e non sulla concentrazione a Roma. Il 2015, sottolinea il portavoce, è stato un “anno di incontri di grandissime dimensioni fuori dal Vaticano, nei viaggi, ricordiamo le Filippine, con una partecipazione veramente impressionante, anche l’America latina in luglio. Pensiamo poi, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, anche al viaggio negli Stati Uniti e in Africa. Nei paesi visitati dal Pontefice abbiamo appena visto grandi folle, pur proporzionalmente alle varie situazioni e difficoltà. Potremmo dire – conclude Lombardi – che c’è stato un decentramento dell’esperienza dell’incontro con il Papa”.

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