“Il Pd? Usa la sanità come un bancomat. Il governo? Non dà risposte al sud e il Ponte sullo Stretto è solo per accontentare imprenditori amici del ministro Alfano”. Il Movimento 5 Stelle ha scelto la piazza di Catanzaro per una manifestazione di protesta contro la gestione della Regione e della sanità pubblica in Calabria. I parlamentari e gli attivisti del Movimento calabrese si sono ritrovati per partecipare all’iniziativa “Mandiamoli a casa adesso”.

“L’Anac“, ha detto Luigi Di Maio, “ha inibito il presidente della Regione Mario Oliverio (per 3 mesi non potrà procedere a nuove nomine in base al provvedimento adottato dal Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, seguito al provvedimento emesso dall’autorità presieduta da Raffaele Cantone, ndr) grazie a noi e alle nostre denunce”. “Il Pd usa la sanità come un bancomat“, ha detto il vicepresidente della Camera. “In Calabria l’alternativa per i dirigenti delle Asl è quella di un concorso e non della scelta diretta. Bisogna capire se i calabresi sono pronti a tagliare con il passato e con i signorotti a capo delle Asl che hanno i loro giri di voti e clientele. In Calabria si specula sulla sanità, se Renzi fosse una persona perbene avrebbe messo fuori dal partito gli amministratori interdetti”.

Il collega Di Battista ha attaccato: “Il governo non ha dato nessuna risposta per territori come la Calabria e la Sicilia. L’unica ipotesi che viene formulata è quella del Ponte sullo Stretto, del quale si parla perché bisogna accontentare qualche amico imprenditore del ministro Alfano”. E poi ha continuato: “Abbiamo dimostrato che Oliverio ha commesso degli atti illegittimi, ma un governatore che lo fa come può avere il coraggio di sedersi ancora sullo scranno da presidente? Chi fa delle nomine illegittime dovrebbe sparire, vergognarsi e chiedere scusa”. Di Battista, facendo riferimento ai danni provocati dal maltempo, ha detto che “in Calabria ogni volta che piove c’è il rischio che scappi il morto. Le nostre inchieste ci hanno fatto capire che dei 9 miliardi promessi da Renzi da utilizzare per il dissesto idrogeologico sono stati spesi solo 50 milioni“.

In giornata Oliverio si diceva fiducioso: “Impugneremo questo provvedimento e credo che nel giro di pochi giorni avremo la risposta da parte del giudice competente. Se le nostre ragioni sono valide sarà naturalmente riconsiderata la sospensione altrimenti sono tre mesi e dunque non credo sia un problema che implica un immobilismo“, spiegava il governatore commentando con i giornalisti l’inibizione. “Anche perché – ha aggiunto Oliverio – per i commissari che abbiamo nominato potevo benissimo esercitare questo ruolo fino a due giorni fa fino a quando non mi è stato notificato il provvedimento. Tuttavia abbiamo convocato la Giunta ed io mi sono assentato e la Giunta ha proceduto alle nomine”.

“C’è un problema di principio, di carattere costituzionale – ha detto poi Oliverio – che riteniamo debba essere oggetto di un pronunciamento da parte degli organi competenti. D’altronde non si tratta di un provvedimento per fatti corruttivi, voglio che sia chiaro questo, ma di un provvedimento, come lo stesso Cantone ha scritto nel provvedimento, di una legge confusa che va rivista. E questa necessità è stata già segnalata al Parlamento”.

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