Non s’era mai vista una ressa di pubblico come quella che la sera di venerdì scorso affollava l’ingresso del neo museo del ‘900 fi/renzino, pur di partecipare all’evento seguito alla pubblicazione del volume d’arte Vitamine/tavolette energetiche a cura di Laura Monaldi edito dalla Polistampa, s/torica casa editrice fi/renzina come del resto quasi tutto il resto, se non fosse che per Carlo Palli, noto collezionista pratese nonché promotore e finanziatore della felice iniziativa.

Una ressa, un melting pot di artisti, addetti ai lavori e di pubblico che ben prima delle 18, ora dell’ inaugurazione, aveva già superato i limiti di capienza consentiti dai Vigili del Fuoco. Ragion per cui una seconda tranche di aficionados a vario titolo e di pubblico incuriosito, ha dovuto attendere fino alle 20, pur di vedere una ad una queste già famose 466 tavolette di 10×15 e di 15×10, a seconda della loro orizzontalità o verticalità, di altrettanti artisti ma non soltanto, che tutti insieme ci restituiscono una panoramica deprivata dalle consuete barriere imposte dal solito pugno di gatekeepers (guardiani delle porte d’accesso) dell’attuale fantomatico mondo dell’arte. Un’ ampia panoramica ordunque che dal figurativo e dall’astratto, passando per la fotografia, l’assemblaggio scultoreo, l’architettura e la musica, per/viene alle tecniche multimediali e alla scultura vera e propria.

museo del '900

Una raccolta che affiancando artisti emergenti ad altri storicizzati, mette in rilievo tendenze nazionali & internazionali dell’arte contemporanea, alle quali si aggiungono contributi di musicisti, performer, curatori, direttori di musei e personaggi vari, in un mix assai poco politicamente corretto – nel senso delle vigenti politiche kulturali – scelto dal collezionista Carlo Palli detentore di 20/30 mila, nemmeno lui sa quante, opere d’arte moderna e contemporanea & chi più ne ha più ne metta.

Insomma una ventata d’aria fresca nei confronti (verrebbe da dire versus) degli oscuri meandri della così/detta arte con/temporanea specialmente italiana. La quale, grazie ad esibizioni & contaminazioni via-via più astruse, cervellotiche e quindi incomprensibili al pubblico dei non addetti che, se da una parte vede il numero dei visitatori assottigliarsi, dall’altra assiste sgomenta ma impotente alla diminuzione vertiginosa dell’interesse del mercato estero.

In questa situazione di oggettivo declino, non si può che applaudire al pragmatismo di Carlo Palli e all’entusiasmo della giovane direttrice Valentina Gensini la quale, a differenza di molte sue colleghe ossessionate dalla mancanza di fondi che, almeno nel breve, non perverranno, oltre a esser riuscita a realizzare un museo del ‘900 che Firenze aspettava sin dai tempi di Carlo Ludovico Ragghianti, ha messo a disposizione quel di cui dispone, riuscendo a regalare agli artisti a un pubblico affamato d’arte finalmente commestibile, una serata fuori dagli schemi, per altro allietata da un festoso buffet con vini d’eccezione.

L’evento sarà riproposto a breve al Gamc di Viareggio l’11 ottobre; al Mart di Rovereto l’8 novembre; al Centro Pecci per l’arte contemporanea il 13 dicembre; allo Spazio d’arte Alberto Moretti di Carmignano il 26 giugno 2016… poi chi vivrà vedrà & via discorrendo.

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