Ancora un nulla di fatto nelle estenuanti trattative coordinate dall’inviato speciale dell’Onu Bernardino Leon per la formazione di un governo di unità nazionale in Libia. Il Parlamento di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, ha respinto gli emendamenti e le modifiche alla bozza del piano di pace discusso in Marocco e ha richiamato la propria delegazione per consultazioni. Lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa trasmessa in tv il portavoce, Faraj Buhasahim. Fonti diplomatiche hanno però ribadito che il dialogo tra le parti in causa continuerà per riuscire a trovare un’intesa che soddisfi tutti.

Buhasahim ha specificato che Tobruk non rifiuta la bozza approvata a luglio, ma solo gli emendamenti voluti dal Congresso nazionale libico, il governo islamista rivale, di base a Tripoli. In particolare quello che prevede la sostituzione dei generali Khalifa Haftar e Abdul Razzak Nazhuri ai vertici delle forze armate libiche.

Domenica scorsa le delegazioni dei governi rivali, riuniti a Skhirat, in Marocco, avevano raggiunto un “consenso” sui principali punti di un accordo politico per dar vita a un governo di pacificazione in Libia. L’annuncio dato da Tobruk è una doccia gelata sull’esito delle trattative e mette in forte dubbio la possibilità che le parti trovino un’intesa definitiva prima del 20 settembre, data limite indicata da Leon per il negoziato. Lo stesso Leon nei giorni scorsi si era detto fiducioso su un esito positivo delle trattative, parlando di consenso raggiunto sugli elementi principali del piano per porre fine alla crisi in cui è precipitato il Paese.

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