Dopo l’aumento record registrato nel primo semestre del 2015, a giugno il debito pubblico italiano è diminuito. Lo dice la Banca d’Italia, nel supplemento al suo bollettino statistico. Il debito pubblico è sceso di 14,6 miliardi di euro, a 2.203,6 miliardi, rispetto ai 2.218,2 del mese precedente. Secondo la Banca d’Italia “la diminuzione è stata sostanzialmente uguale all’avanzo di cassa del mese (14,5 miliardi)”, mentre le disponibilità liquide del Tesoro sono rimaste invariate a 100,9 miliardi. Segnale che il ministero del Tesoro ha smesso di mettere “fieno in cascina” emettendo più titoli di Stato di quanto necessario per coprire il fabbisogno del mese, come invece ha fatto nella prima metà dell’anno. Resta il fatto che nei primi sei mesi del 2015 il debito è aumentato di 68,7 miliardi.

Secondo l’istituto centrale “complessivamente la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione, il lieve apprezzamento dell’euro e gli scarti di emissione hanno diminuito il debito per 0,1 miliardi”. Con riferimento ai sottosettori, rileva sempre la Banca d’Italia, a giugno il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 12,1 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 2,4 miliardi e il debito degli enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.

Bankitalia registra, inoltre, che il fabbisogno complessivo è stato pari a 18,5 miliardi mentre le disponibilità liquide del Tesoro sono aumentate di 54,5 miliardi. Nel semestre le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 187,1 miliardi, in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando erano arrivate a 188,1 miliardi.

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