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Caregiver, l’Ue avvia procedura d’urgenza per il riconoscimento dei diritti in Italia

"Un risultato importante e una grande notizia arriva dall'Europa", ha commentato Simona Bellini, presidente del Coordinamento famiglie disabili gravi e gravissimi. L'Italia è l'unico paese in Europa a non aver ancora riconosciuto, da un punto di vista giuridico, i diritti dei caregiver
Caregiver, l’Ue avvia procedura d’urgenza per il riconoscimento dei diritti in Italia
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La Commissione petizioni dell’Ue ha riconosciuto la procedura d’urgenza per la petizione consegnata al Parlamento europeo per il riconoscimento dei diritti dei caregiver familiari residenti in Italia, consegnata a Bruxelles lo scorso 27 gennaio e sottoscritta da circa 32mila persone.

“Un risultato importante e una grande notizia arriva dall’Europa – sottolinea all’Adnkronos Simona Bellini, presidente del Coordinamento famiglie disabili gravi e gravissimi – Curarsi di un proprio familiare gravemente disabile è una scelta d’amore che deve  essere sostenuta! Lo Stato italiano, invece, si rifiuta di riconoscere ai caregiver familiari anche i diritti umani fondamentali come quello alla salute, al riposo, alla vita sociale”.

Il Coordinamento, che è stato uno dei maggiori sostenitori della petizione in difesa dei diritti di tutti i familiari italiani con disabili a carico, ha aggiunto che: “Probabilmente subito dopo l’estate, saremo in aula a Bruxelles ad esporre le nostre richieste. Se l’Italia, con mille scuse ma per interessi economici di pochi, continua a snobbarci, l’Europa ci offre la massima attenzione. Questo riconoscimento che arriva dall’Europa – sostengono i promotori – è una grande vittoria per tutti noi caregiver”.

La petizione, che chiede il riconoscimento delle tutele previdenziali e giuridiche di chi assiste, in modo costante e continuativo, un familiare con disabilità, è stata presentata dopo che, nell’ottobre scorso, il Tribunale del Lavoro di Roma aveva respinto, per “vizio di forma”, il ricorso dei caregiver familiari, che denunciavano, tra l’altro, l’incostituzionalità di questa lacuna legislativa nel nostro paese, unico in Europa. 

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