Escono da Palazzo Madama piangendo. Si abbracciano. Urlano “resistenza”, “vergogna!” e “funerale della democrazia“. Cantano “bella ciao” e l’inno di Mameli. Sono insegnanti. Molti di loro sono precari da anni. Temono di restarlo per sempre. Nell’aula del Senato hanno assistito al voto di fiducia sulla riforma della scuola. Il provvedimento è appena passato con 159 sì e 112 no. Loro non ci stanno, e decidono di circondare pacificamente il palazzo del Senato, piangendo e urlando tutta la loro contrarietà al progetto del Governo appena approvato. La parola passa adesso alla Camera di Davide Patitucci

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Disabili, stranieri e medie: ecco i punti che la riforma della scuola ha dimenticato

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