Matteo Renzi e Frank Underwood. Uno è davvero presidente del Consiglio, l’altro il protagonista di una trilogia di libri e di una serie tv americana. Un personaggio a cui il premier evidentemente si ispira a piene mani. Non per niente una volta ha detto che la formazione dei politici deve essere portata avanti “non soltanto attraverso strumenti tradizionali ma anche con le serie tv americane”. E House of Cards è quella di maggior successo del momento. Con una trama tutta imperniata sugli intrighi della politica e le scalate al potere. Underwood (Kevin Spacey) è ambizioso, farebbe di tutto per raggiungere il suo obiettivo. Cioè la Casa Bianca. E per lui il fine giustifica i mezzi.
Di sicuro Renzi non ha mai strozzato cani o lanciato giornalisti sotto la metropolitana come Underwood, ma ad un certo punto l’autore della trilogia di House of Cards, Michael Dobbs gli ha indirizzato un messaggio: “Le mie storie non sono un manuale di istruzioni“, ha detto lo scrittore britannico che è stato anche consigliere di Margaret Thatcher. “Quando ho saputo”, ha detto, “che Renzi aveva comprato una copia del mio libro a Roma, ho ritenuto prudente mandargli una nota per ricordargli che il libro è solo intrattenimento e non un manuale di istruzioni”.
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