È partita l’attività dello sportello legale “Sandro Pertini”. Qualche tempo fa avevamo registrato la disponibilità, da parte dell’avv. Ferdinando Imposimato, Presidente emerito della suprema Corte di Cassazione, a fornire un servizio di consulenza gratuito ai detenuti meno abbienti. Mentre venivano espletati i necessari adempimenti burocratici e organizzativi, la squadra di volontari si è arricchita di nuovi preziosi contributi, per cui oggi raccoglie quattro ex magistrati, tre avvocati e un giurista del calibro di Federico Sorrentino.
Oltre alla Casa di Reclusione, dove l’iniziativa è partita, c’è l’intenzione di avviare l’attività anche nella vicina Casa Circondariale Nuovo Complesso, sempre nel carcere di Rebibbia. Di questo ampliamento si occupa l’ex Presidente del Tribunale penale di Roma Nuccia Cappuccio, da anni già impegnata in un’azione di tutoraggio ai detenuti iscritti all’Università.
Forte di questi contributi (volontari e totalmente gratuiti), che hanno la carica umana, le competenze e l’entusiasmo necessari per raggiungere buoni risultati, con lo sportello ci si propone di tentare, sia pure come se fosse una goccia nell’oceano, di intervenire a attenuare la sperequazione che sempre più caratterizza il sistema della giustizia italiano. Non si può fare a meno di usare il modo di dire ormai abusato che descrive un sistema forte con i deboli e debole con i forti.
Intere categorie di reati possono godere di una sorta di amnistia mascherata sotto forma di prescrizione, come accade a quelli contro la P.A. su cui in questi giorni sta intervenendo il governo. In altri casi, ben presenti nelle patrie galere, ci sono persone che si trovano a scontare pene per fatti compiuti molto tempo fa e che, per chissà quale ingarbugliato meccanismo, arrivano a sentenza solo dopo che magari qualcuno aveva già deciso di cambiare vita.
Un dato di fatto inoppugnabile è che la popolazione detenuta risulta sempre più composta quasi esclusivamente da persone che non hanno avuto i mezzi o le possibilità per difendersi adeguatamente.
Di qui l’intervento dei volontari dello sportello legale: ad analizzare e magari suggerire come fare per mitigare condanne sproporzionate; a correggere, laddove sono stati fatti errori, cumuli di pena eccessivi rispetto alla gravità dei fatti; a promuovere la revisione delle condanne comminate in contumacia, o comunque in assenza delle necessarie garanzie della difesa.
Su questi e altri temi che via via emergeranno dalle situazioni concrete poste dai detenuti, si cercherà di sollevare questioni più generali, magari da trattare con appositi seminari di approfondimento. In questa attività più propriamente culturale sarà come sempre centrale il ruolo delle scuole e dei centri di studio che in questi anni stiamo tentando di implementare e sviluppare all’interno del carcere.
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