Il 21 maggio il Comune di Laterza in provincia di Taranto conferirà la cittadinanza onoraria a Santino Spinelli: docente universitario, musicista e anche rom.

Il riconoscimento è inserito nella settimana che il Comune ha inteso dedicare alla cultura Romanì. Dal 19 al 21 maggio la Sala Cavallerizza del Palazzo Marchesale di Laterza, ospiterà foto, quadri, sculture, illustrazioni di proverbi bilingue, oggettistica di rame e ferro, abbigliamento, proiezioni video di film e documentari sul popolo rom.

Così presenta l’iniziativa culturale, il sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane: “In un  momento storico così difficile, in cui movimenti forti, di deriva razzista si stanno diffondendo, abbiamo iniziato un percorso culturale. Oggi le famiglie rom sono perfettamente integrate nella nostra comunità e per questo possiamo rimandare al mittente tutte le manifestazioni di odio. Al professore Santino Spinelli musicista, compositore e scrittore di fama internazionale sarà conferita anche la cittadinanza onoraria dall’amministrazione di Laterza. Nonostante grandi passi avanti, il popolo rom lotta ancora per un riconoscimento sociale, che vada oltre il riconoscimento giuridico per diventare culturale e storico. Noi oggi vogliamo dare un messaggio impugnando le cause dell’uguaglianza sociale, dell’inclusione e dell’integrazione che rappresentano una ricchezza per la nostra comunità”

Dice il professor Santino Spinelli: “Il problema è oggi un riconoscimento culturale e storico. Ci troviamo di fronte a leggi razziali che, nonostante siano state abrogate, continuano a sussistere nella mente e nel cuore. La nostra, oggi, è una risposta univoca e il sindaco è un esempio per tutti gli amministratori che guardano all’integrazione come un obiettivo da perseguire quotidianamente.”

Nell’ambito della splendida iniziativa il Comune di Laterza affiggerà anche una targa in ricordo della deportazione rom e sinti durante il periodo nazi-fascista. Sulla targa è incisa la poesia Auschwitz di Santino Spinelli.

“Faccia incavata,
occhi oscurati,
labbra fredde;
silenzio.
Cuore strappato
senza fiato,
senza parole,
nessun pianto.”

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